Vaccino contro il Covid, c'è il piano:
le istruzioni per l'uso delle dosi

Vaccino contro il Covid, c'è il piano: le istruzioni per l'uso delle dosi
di Luca Benedetti
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Venerdì 18 Dicembre 2020, 08:06

 Per la vaccinazione anti Covid-19 si parte a inizio gennaio se il 21 dicembre arriverà il via libera al vaccino Pfizer-Biontech. Poi sarà un anno, un anno e mezzo di sfida tostissima per cercare di immunizzare gli umbri. Eccoli i tempi per raggiungere quella che il commissario straordinario regionale all’emergenza, Antonio Onnis, chiama «immunità di comunità». «La campagna vaccinale-spiega Onnis-durerà un anno, un anno e mezzo e gli effetti per la creazione di una immunità di comunità non li vedremo prima di diversi mesi. Un motivo in più per continuare e tenere alta la guardia a non pensare che adesso c’è il vaccino e possiamo tornare a comportamenti pre emergenza. Dobbiamo stare molto attenti specie per il possibile arrivo della terza ondata». La sfida è tosta sia per organizzare la prima tranche di 16.308 vaccinazioni per personale degli ospedali(e addetti esterni dei servizi ospedalieri) e ospiti e anziani delle Rsa, sia per attrezzare le postazioni in giro per l’Umbria. Ce ne vorranno, per la fase 2, tra le sedici e le venti. Una per distretto anche se per Perugia ci vorranno più postazioni, almeno tre. La task force della Regione sta lavorando per individuare i luoghi, non si escludono gli stessi punti vaccinali di alcuni dei distretti.
Spiega Onnis:«La sfida sarà titanica con uno sforzo organizzativo notevole. Infatti, a differenza della prima fase dove dovremo usare solo risorse nostre, ci è stato promesso personale che si sta selezionando con una call a livello centrale ma si sta ragionando anche di coinvolgere i medici di famiglia». Operazione anche legata al tipo di vaccino che seguirà quello a meno 75 gradi. 
Ieri l’assessore Luca Coletto ha scritto al personale sanitario regionale che da lunedì dovrà dare o meno l’adesione alla campagna vaccinale. 
Anche Prociv e Forze dell’ordine avranno un ruolo chiave nel presidio dei luoghi dove nella fase 2 verrà somministrato il vaccino e nella movimentazione delle dosi verso le Rsa.

OSPEDALI

Sono quattro gli ospedali hub dove arriveranno le dosi del vaccino anti Covid-19 della Pfizer, quello che deve essere conservato a meno 75 gradi.

La Regione ha scelto gli ospedali di Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello. Sono già pronti i frigoriferi e la gestione è a carico delle singole farmacie dei presidi. Per facilitare le operazioni di vaccinazione degli operatori sanitari verranno previsti punti vaccinali per ogni sede ospedaliera dove sono concentrati il maggior numero di operatori e dove trasferire quote di vaccino scongelato. Praticamente ogni ospedale avrà un punto vaccinale.

LA FASE1

É di 16.308 dosi la dotazione della fase 1 assegnata per l’Umbria. Che copre, secondo i dati della Regione, il 90% delle categorie interessate alla prima somministrazione, cioè personale degli ospedali, personale esterno che lavora per i servizi ospedalieri, anziani delle Rsa e personale che lavora nelle Rsa. Nelle case di riposo a gestione pubblica saranno medici e infermieri delle strutture a somministrare il vaccino, per le altre Rsa toccherà a medici e infermieri della sanità regionale recarsi nelle varie sedi per la somministrazione delle dosi. Somministrazione da replicare tra il diciannovesimo e ventitreesimo giorno rispetto alla prima dose.

I TEMPI

Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Antonio Onnis che sta coordinando uno staff di una trentina di esperti per l’operazione di vaccinazione, ha spiegato che dopo le prime sedicimila dosi che arriveranno a inizio gennaio è previsto, per l’Umbria, un secondo invio di circa 24-25mila dosi. Che serviranno per la seconda somministrazione dei primi vaccinati e iniziare una seconda fase con circa altre novemila dosi di vaccino per altri soggetti da difendere. In questo secondo scaglione oltre ad altri soggetti a rischio si potrebbero aprire le porte anche per le prime vaccinazioni del personale scolastico. 

IL PERSONALE

Per gestire le prime fasi della vaccinazione anti Coronavirus in Umbria è previsto l’impegno di quaranta tra medici e infermieri e otto tra Oss e personale amministrativo. Ma la definizione dei numeri, di concerto con il Commissario straordinario per l’emergenza a livello nazionale, Domenico Arcuri, è prevista entro oggi. Quello del personale è un nodo chiave quando inizierà la fase 2 e la somministrazione dei vaccini dagli ospedali e le Rsa si sposterà sul territorio nei venti punti di erogazione che la Regione sta individuando.

I NUMERI

Ogni giorno potranno essere somministrati, nelle postazioni sparse per l’Umbria, tra i 72 e i 288 vaccini. Tutto dipende dai numeri degli operatori. Una postazione composta da 1 medico, 2 infermieri, un operatore socio sanitario e un amministrativo potrà somministrare 12 vaccini l’ora cioè 72 al giorno e quindi 360 ogni 5 giorni. Due postazioni (un medico, 4 infermieri, un Oss e 2 amministrativi) raddoppiano i numeri. Tre postazioni con un medico, 6 infermieri, un Oss e 3 amministrativi ne possono fare 36 l’ora, 216 al giorno e 1.080 ogni 5 giorni. Quattro con un medico, 8 infermieri, un Oss e 4 amministrativi 48 l’ora, 288 al giorno e 1.440 ogni 5 giorni. 

IL PIANO

Per accedere alla vaccinazione e gestirla la struttura del Commissario Arcuri sta predisponendo una piattaforma a livello nazionale dove ci si potrà prenotare. Con la prenotazione si potrà accedere ai punti di erogazione per la fase 2 che gli esperti chiamano «sedi vaccinali territoriali». I punti di erogazione dovranno garantire facile accessibilità e possibilità di parcheggio, percorsi di ingresso ed uscita possibilmente separati, sala di pre-ingresso alle postazioni, vaccinali, possibilità di soggiorno post vaccinale di almeno 15 minuti. È lì che opereranno i team di medici, infermieri, Oss e amministrativi. 

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