Virus, in Umbria contagi in calo, ma può cambiare tutto, ecco perché

Virus, in Umbria contagi in calo, ma può cambiare tutto, ecco perché
di Fabio Nucci
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Venerdì 14 Gennaio 2022, 08:56

PERUGIA Continua la fase di lieve calo della curva epidemica con i 2.068 casi registrati tra mercoledì e giovedì che riportano l’incidenza settimanale sotto i 2.000 positivi per 100mila abitanti. Ma su tale dato pende ancora il calo di tamponi legato all’Epifania e le incognite legate all’ultimo ponte delle feste natalizie e il rientro a scuola. I prossimi giorni saranno dunque decisivi per capire la misura del trend di tale ondata che nell’ultima giornata ha portato sei ingressi di pazienti in area medica, dove ora figurano 214 pazienti, e altri sei decessi. Un andamento previsto in base alla latenza dei casi letali e alla mole dei positivi riscontrati nelle scorse settimane.
Con 16.341 casi registrati tra il 6 e il 12 gennaio, il dato settimanale dei contagi è sceso del 15,5% rispetto alla settimana precedente. Così, nell’ultima giornata, l’incidenza è scesa da 2.020 a 1.889 casi per 100mila abitanti, confermando la frenata iniziata quattro giorni fa, anche se l’invito degli esperti è alla prudenza. «Ci sono piccole evidenze che dicono che i dati stanno leggermente calando –ha spiegato Antonella Mencacci, direttore della Scuola di specializzazione in Microbiologia dell’UniPg, in un’intervista alla Tgr Rai - ma prima di cantare vittoria aspetterei alcuni giorni per valutare l’effetto della riapertura delle scuole e del ponte dell’Epifania. In realtà, in questo ultimo periodo, si è anche ridotto il numero dei tamponi molecolari fatti e non sappiamo bene quanto sommerso ci sia ancora». Nell’ultima settimana, infatti, il totale dei tamponi processati con test molecolare si è ridotto del 17,3% mentre è rimasto sostenuto il livello dei test rapidi. Gli ultimi positivi sono intanto emersi dall’analisi di oltre 17.200 tamponi, 4.169 dei quali processati con test molecolare, con un tasso di positività globale in calo al 12%, di poco sopra alla media mobile, in discesa per il settimo giorno consecutivo.
Intanto, continua a salire il numero dei pazienti ordinari la cui latenza è ormai esplosa da alcuni giorni rispetto all’impennata di contagi avuta a fine dicembre. Ora si contano 214 degenti in area medica, sei in più rispetto al giorno precedente, con 33 ingressi in una settimana. Due i posti letto in meno occupati in terapia intensiva dove restano 12 pazienti. Tutto questo a fronte di altri 6 casi letali, 30 nell’ultima settimana, come il 9 aprile scorso, ma allora a fronte di poco più di 4mila attualmente positivi. Rispetto ad allora, il tasso di letalità, considerando una latenza di circa 10 giorni, è passato dal 2,37 allo 0,17%. Un chiaro effetto della profilassi, come evidenzia Antonella Mencacci. «Faccio un appello alla popolazione a vaccinarsi: nel vaccinato non vediamo malattie gravi ma al più infezioni paucisintomatiche o sintomatiche che si risolvono facilmente». L’invito a tenere la guardia alta deriva anche dall’elevata diffusione della variante Omicron che stando a quanto filtra da fonti sanitarie, nella regione sarebbe ormai vicina al 92%. Rispetto all’analisi genetica del virus, uno dei laboratori di riferimento regionale, proprio quello di Perugia diretto dalla professoressa Mencacci, sarà attrezzato (con tecnologie e risorse umane) per effettuare il sequenziamento genico.
A certificare il rallentamento dei casi Covid nella settimana 5-11 gennaio il report indipendente della Fondazione Gimbe che per il periodo osservato indica una crescita di appena lo 0,5 per cento dopo avere toccato punte anche del 257 per cento. Il monitoraggio registra invece una performance in peggioramento per gli attualmente positivi per 100.000 abitanti, pari a 3.979. Considerando i dati aggiornati a mercoledì, alla luce dei 1.342 guariti segnalati, il totale degli attualmente positivi è ora pari a 35.044 unità.
Sul versante vaccinazione, mercoledì sono state effettuate altre 11mila somministrazioni, 8mila delle quali addizionali, il resto prime o seconde dosi, utili a chiudere il ciclo primario. Ora la copertura aggiuntiva interessa il 54,4% degli immunizzati con doppia o unica dose in quanto ex positivi. Oltre mille i nuovi vaccinati, 555 dei quali nella fascia pediatrica, 228 tra gli over 50, età che nell’ultima settimana, dopo l’introduzione dell’obbligo vaccinale, ha visto crescere le prime dosi del 129%.



 

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