Covid, il ministero ha la mappa dei focolai: contagiati 36 bambini sotto i sei anni

Covid, il ministero ha la mappa dei focolai: contagiati 36 bambini sotto i sei anni
di Fabio Nucci
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Venerdì 6 Novembre 2020, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 11:04

È durata tre giorni la pseudo tregua del virus in Umbria dove i contagi sono tornati a correre con 768 nuovi casi rilevati esattamente come quattro giorni fa. Risale di conseguenza il tasso di positività dei tamponi, ieri al 16,1% sopra la media settimanale, pari al 15,1% (15,3 in Italia). Nella regione sono 283 i focolai attivi, rispetto ai 174 della settimana precedente, mentre l’indice Rt è sceso a 1,45. Numeri che tornano all’attenzione del Ministero della Salute il cui direttore della Prevenzione, Gianni Rezza, con riferimento ai nuovi contagi, parla di «numero che sulla popolazione è piuttosto ampio ed elevato». Corre infatti l’incidenza degli attualmente positivi rispetto ai residenti, in un giorno passata da 888 a 951 casi ogni 100mila residenti, dato che resta il settimo più alto d’Italia.
L’autunno umbro del Covid continua ad essere funestato dalle notizie in arrivo dagli ospedali sui deceduti. Altri 11 le vittime comunicate dalla Regione: 6 a Perugia, 2 a Terni e decessi a Castel Giorgio, Castiglione del Lago e Valfabbrica. Il tasso di letalità, vista la mole di positivi, resta contenuto, pari all’1,29%, secondo più basso dopo quello della Campania. Da notare, tuttavia, come gli ultimi decessi siano di residenti in comuni dove l’incidenza di positivi attivi sulla popolazione è più alta. Sono ora 18 le città dove tale rapporto è maggiore di 10: in testa ci sono Alviano (17,4 casi ogni mille abitanti), Bastia Umbra e Sant’Anatolia di Narco (16%). Ma sono entrati in questa fascia anche Terni (10,37), Valfabbrica (11,31), Cannara (11,25) e Scheggino (13). Tutti gli 89 comuni che da marzo hanno conosciuto il contagio hanno almeno un positivo al loro interno e restano solo tre i comuni Covid-free (Monteleone di Orvieto, Vallo di Nera e Poggiodomo. Quanti ai singoli territori, altra giornata campale per i due capoluoghi di provincia, con 168 nuovi casi a Perugia, 118 a Terni, 41 ad Assisi che per attualmente positivi (425) si conferma terzo comune della regione. A seguire, Bastia Umbra (+26), Foligno (+19), Spoleto e Corciano (+24). Sopra 20 casi anche Todi, Marsciano, Orvieto.

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I 768 casi di ieri segnano un incremento rispetto a sette giorni fa del 50,6% (2.818 casi settimanali) ma a livello nazionale è la quarta percentuale più alta, col virus che corre di più in Campania, Basilicata e la provincia autonomia di Bolzano. Una giornata con una crescita record di casi tra i più piccoli, con 36 casi di bimbi con meno di 6 anni: da 103 a 110 i contagi tra gli under 17. La maggioranza dei positivi resta nella fascia 40-64 anni (329).
In risalita i sintomatici (168) dopo la frenata dei giorni scorsi e della scorsa settimana.

Non è un caso che l’ultima stima di Rt, inclusa l’analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di regia Iss e ministero della Salute, sia scesa da 1,67 a 1,45. Con tale indice, una persona positiva può contagiarne almeno tre. Nel rapporto sono indicati anche i focolai attivi di trasmissione, pari a 283 (+62,6%) 95 dei quali nuovi (presenza di gruppi di due o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso del numero di casi in un tempo e luogo definito) e 2.106 infezioni confermate, non associate a catene di trasmissione note. L’analisi offre un indicatore di sintesi anche sulla capacità di monitoraggio che in Umbria viene data in diminuzione e di poco sopra la soglia (ma i dati analizzati sono riferiti alla settimana 19-25 ottobre). Quanto alla resilienza dei servizi sanitari territoriali, per la regione viene segnalata “un’allerta” riferita alla percentuale di tamponi positivi (escluse le attività di screening e il re-testing) sopra il 20% e in aumento. Al 30 settembre veniva indicata una capacità al 100%.

 

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