Virus, mancano 3000 fialette Pfizer
ma Umbria prima in Italia per vaccinazioni

Vaccinazioni
di Luca Benedetti
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Lunedì 11 Gennaio 2021, 08:06

PERUGIA Meno vaccini del previsto. Nel giorno in cui l’Umbria scala fino alla vetta la classifica tra le regioni più virtuose sul fronte delle somministrazione delle dosi anti Covid-19, si scopre che i conti non tornano.
Le 16.308 dosi assegnate per la fase 1 alla Regione sono meno di quelle richieste. Ce ne sono tremila in meno e la presidente della giunta regionale Donatella Tesei, nei giorni scorsi, lo ha fatto notare, nero su bianco, con garbo, ma con una lettera chiara, inviata al Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri. È vero, l’Umbria non è l’unica Regione a trovarsi in questo contesto, ma il dato del meno tremila è pesante. Il cuore verde d’Italia non è un gigante e quindi quel quantitativo di dosi garantiva le spalle più coperte all’operazione vaccinazione. Il tremila che manca è relativo, a essere pignoli, delle persone che la task force regionale sui vaccini, ha censito come utili da inserire nella fase 1 della vaccinazione. 
Se non ci saranno intoppi nelle consegne (per oggi previsto l’arrivo delle tradizionali 5.850 dosi relative al rifornimento settimanale di vaccino Pfizer) la mancanza non dovrebbe rallentare le operazioni di vaccinazione anche perché non essendo sicura l’adesione del cento per cento dei soggetti interessati alla fase 1(personale sanitario, addetti nelle Rsa e anziani ospiti delle case di riposo) alla campagna, ci sarà la possibilità di recuperare una certa percentuale di dosi, ma il dato della mancanza resta importante. Ecco perché la presidente della Regione, Donatella Tesei, ha bussato all’ufficio del commissario straordinario.
Un doppio toc-toc visto che prima ha sottolineato il buco nell’assegnazione e poi ha chiesto, come è stato spiegato la scorsa settimana dal dg Claudio Dario, altre 8 mila dosi che serviranno per coprire la vaccinazione di 4mila persone. In quel numero sono inserite anche le dosi necessarie anche per i farmacisti, i medici a partita Iva e i dentisti, categorie che avevano chiesto alla Regione di entrare il prima possibile nelle turnazioni delle vaccinazioni anti Covid-19.
I NUMERI
L’Umbria, nonostante manchino le 3 mila dosi richieste inizialmente, è la Regione più virtuosa sul fronte delle somministrazioni. Secondo il dato reso noto ieri sera alle 20,41 dal ministero della Salute, l’indice di somministrazione nazionale rispetto alle dosi ricevute è del 68,4% e l’Umbria è la miglior Regione d’Italia con l’89,8% (8.833 vaccinati rispetto alle 9.835 dosi consegnate), precede la Campania con l’89,5% e il Veneto con l’87,9%.
Nell’ultima giornata sono stati (secondo dati riferiti al bilancio del pomeriggio) 1.690 gli umbri che hanno ricevuto la prima dose di vaccino. Sono stati 778 tra gli ospiti delle Rsa, quasi tutti gli over 60 (891) vaccinati. 
Le donne che hanno ricevuto la prima dose sono state 5.729, gli uomini 3.104. Sono 44 i vaccinati tra i non sanitari. Per la prima volta da quando è partita la campagna non si sono interrotte nelle Rsa le vaccinazioni nonostante ieri fosse domenica. Rispetto alla zone il territorio della Asl 1 è stato coperto con 1.125 somministrazioni: 654 all’ospedale di Città di Castello, 354 a Pantalla e 417 all’ospedale di Gubbio.

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