Virus, asintomatici da record,
ma Umbria la più virtuosa d'Italia

laboratorio
di Fabio Nucci
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Venerdì 11 Settembre 2020, 07:29

PERUGIA Continua il viavai del virus di rientro con altri casi importati nel bollettino dei nuovi positivi che ieri ha segnato più 24. Settembre si appresta probabilmente a diventare il secondo mese con più casi: già 189 in nove giorni rispetto ai 331 di agosto. Ad alimentare il flusso, oltre ai contagi tra contatti stretti, positività contratte in ambito lavorativo, ultimi rientri dalle vacanze e, soprattutto, da paesi extra Ue, dal Sudamerica all’Est Europa. Ieri altri 10 casi a Perugia (24 in due giorni) e dopo essere stato covid-free per oltre sei mesi, anche Sellano si aggiunge alla lista dei comuni alle prese col coronavirus. 
L’emersione dei nuovi infetti resta legata principalmente allo screening e al contact tracing che ieri ha portato a scoprire 20 dei 24 positivi certificati che avvicinano ai duemila casi il totale dall’inizio dell’epidemia (1.992). Un ulteriore ritorno del virus che nei numeri appare più corposo rispetto a fine agosto: 21 casi in media negli ultimi nove giorni contro i 18 dal 24 al 31 agosto. La scoperta di più asintomatici è legata anche all’accresciuto numero di casi testati: se nell’ultima settimana c’è stato un lieve calo nel numero dei tamponi (-1%), il totale delle persone analizzate (ieri 1.049) è cresciuto (+3%). Questo indica che si fanno meno tamponi ripetuti e più mirati, orientati cioè a controllare le persone che tornano da luoghi a rischio o da verificare nell’ambito delle indagini epidemiologiche. Un approccio che spiega anche la maggior diffusione territoriale dei casi, con un altro comune, finora covid-free, che ha conosciuto il contagio: Sellano è infatti il cinquantesimo municipio con almeno un caso attivo.
Quattro i casi certificati in una giornata su una popolazione di poco più di mille abitanti: si tratta dei componenti di uno stesso nucleo familiare italiano individuati nel contact tracing di un positivo di fuori comune. Nuovo caso a Collazzone, un albanese di rientro dal suo paese, un altro a Foligno, una donna ricoverata a Perugia, e altri a Corciano e Fratta Todina (uno di fuori regione). Altri 10 i casi a Perugia: tra questi cinque persone di rientro dal Sudamerica e quattro da paesi balcanici o dell’Est Europa. Nel capoluogo, gli attualmente positivi ora sono 57, con Terni che resta la città più colpita: ieri altri cinque casi, col totale arrivato a 70. Ci sono anche tre donne, una cinquantenne individuata tramite contact tracing, una sessantenne ucraina rientrata con lievi sintomi dal suo paese, e una neomamma asintomatica sottoposta a test in ospedale. Positivi anche due uomini: un quarantacinquenne asintomatico scoperto dallo screening e un ventenne, tra i 4 casi venuti alla luce da sospetto diagnostico. A proposito di sintomi, pur restando stabile il numero dei ricoverati, 19, sale quello dei degenti in intensiva che ora sono tre, con un assistito in più nella rianimazione del Santa Maria di Terni. 
Gli altri 376 positivi sono in isolamento domiciliare, condizione che interessa anche 1.605 (+60) “negativi” in osservazione. Resta dinamico il trend dei guariti con un turn-over che da fine agosto si mostra decisamente più elevato, con una media di 8 guarigioni al giorno: ieri altre sette, con un tasso del 76,4%, simile ormai al dato nazionale (74,8%).

Intanto, dalle cifre elaborate dall’Anac, i primi due mesi di emergenza sanitaria sono costati alla sanità umbra 8,752 milioni di euro, quasi 6.300 euro a contagiato (1.392 all’epoca). Un dato che colloca il cuore verde tra le cinque regioni più virtuose, dietro al Piemonte e prima delle Marche che per ogni caso ha speso quasi mille euro in meno. In testa alla classifica, sempre considerando la spesa per positivo, c’è la Campania (76.308 euro).

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