Nuovo picco del virus nei casi attivi
Sos Assomed: «Reparti in saturazione»

Nuovo picco del virus nei casi attivi Sos Assomed: «Reparti in saturazione»
di Fabio Nucci
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Domenica 22 Novembre 2020, 08:30

PERUGIA Il virus continua ad allentare la presa, col dato settimanale che consolida la frenata (-20%) ma il numero degli attualmente positivi continua a crescere: ieri è stato raggiunto il nuovo picco, pari a 11.428 persone alle prese col SarsCov2. Una giornata anche di risalita degli indicatori ospedalieri, col totale dei ricoveri che segna +11 nel totale, +4 nelle terapie intensive, con altri 9 decessi, 81 in una settimana, da conteggiare. Intanto, mentre Anaao-Assomed denuncia un livello di saturazione ormai vicino, dagli indicatori della Cabina di regia arriva un risultato di sostanziale stabilità: con Rt, scendono anche i focolai e i casi “inediti”.
I 4.748 tamponi eseguiti tra venerdì e sabato mattina testimoniano della risalita dello screening che ha portato a scoprire altri 408 contagi, con un tasso di positività dell’8,59 che trascina verso il basso anche la media mobile settimanale ora pari al 10,73%. Si tratta del valore più basso dal 25 ottobre. Con lo screening ha ripreso vigore anche il contact-tracing e ieri figuravano infatti quasi 300 persone – non positive – in più poste in isolamento fiduciario. Continua invece a salire l’incidenza dei sintomatici che, considerando il dato aggregato dell’ultima settimana, rappresentano il 30% dei nuovi casi certificati (27% la settimana precedente). Tra i nuovi positivi, anche un’ospite della residenza per anziani “Muzi Betti” di Città di Castello. «Una signora di 100 anni» che ha contratto il virus al pari di due operatori sanitari, come reso noto dal sindaco tifernate Luciano Bacchetta.
Ha ripreso ritmo anche il tasso di guarigione ora al 45% (considerando il totale dei casi) e in costante risalita ormai da tre settimane. Ma il pur consistente numero di persone uscite dal contagio (quasi 5mila nelle ultime due settimane, +141% rispetto alle due precedenti) non basta ancora a ridurre il numero dei positivi attivi che dopo una lieve flessione tra giovedì e venerdì (da 11.390 a 11.373) è tornato a salire toccando il nuovo picco: 11.428. Del resto, gli esperti del Nucleo epidemiologico della Regione parlano di “curva che si sta stabilizzando”. «Ma non c’è ancora un’inversione di tendenza», hanno ribadito gli esperti Marco Cristofori e Carla Bietta. Quanto ai territori, l’incidenza maggiore resta a Bettona (20,36 casi ogni mille residenti), Bastia (19,07), Assisi (18,5) e Cannara (17,65).
I tempi di un cambio di marcia sono ancora incerti (forse metà dicembre) e la conferma arriva dalla volatilità dei dati ospedalieri. Ieri nuova risalita dei ricoveri, +11, con la variazione settimanale raddoppiata in un giorno da 9 a 18. Il totale dei degenti Covid è ora pari a 447, 75 dei quali in terapia intensiva (+4). E dall’agenzia Anaao-Assomed arriva l’allarme: «Gli ospedali sono prossimi al collasso ed è totale emergenza per i posti letto nei reparti internistici, Pneumologia, Medicina interna e Malattie infettive». Dal confronto, regione per regione, dei posti letto 2018 e quelli attivati nel 2020 con l’attuale numero di degenti Covid, l’Umbria risulta tra le regioni che hanno superato la soglia di occupazione del 40% e prossime alla saturazione con un livello del 60%. Sullo sfondo, inoltre, resta un bollettino pesante, in termini assoluti, dei decessi. Ieri altre nove vittime, 3 erano residenti a Terni, le altre a Bastia Umbra, Castel Giorgio, Giove, Perugia, Todi e Torgiano.
Intanto, dal quarto report della Cabina di regia emerge un quadro di sostanziale stabilità in termini di valutazione impatto e classificazione del rischio, alta nel primo caso, non classificabile ma equiparata a alta nel secondo. Con l’indice Rt stimato a 1,06 (1,09 per Iss-Ministero) scende anche il numero dei focolai da 54 (2-8 novembre) a 30 (9-15). Giù anche la percentuale, sui casi registrati nei 14 giorni, dei positivi “inediti”, contagi non collegabili a precedenti catene epidemiologiche: dal 59,9 al 46,9 per cento.

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