Virus in lenta ritirata, ma non diminuiscono morti e ricoveri in terapia intensiva

Virus in lenta ritirata, ma non diminuiscono morti e ricoveri in terapia intensiva
di Fabio Nucci
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Domenica 14 Marzo 2021, 08:25

PERUGIA - In meno di un mese, grazie alle restrizioni, la provincia di Perugia ha visto dimezzare l’incidenza settimanale dei casi, passati dai 2.137 del 19 febbraio ai 1.049 di ieri, con l’incidenza cumulativa scesa a 160 casi ogni 100mila abitanti. Dopo qualche giorno di ascesa, il contagio sta rallentando anche in provincia di Terni e dopo il picco di giovedì da 184,5 lo stesso indicatore è sceso a 168,5. Un aspetto sottolineato anche dal fisico Roberto Battiston con riferimento alle misure adottate. «I dati dimostrano che l’epidemia si può tenere sotto controllo, con effetti concreti e misurabili». Secondo l’analisi dell’Associazione italiana epidemiologia, a parità di condizioni, in 14 giorni l’incidenza regionale potrebbe scendere da 171,2 a 131 positivi settimanali ogni 100mila abitanti.
I dati sui nuovi contagi proseguono in un trend discendente e dopo 35 giorni – escludendo i dati del lunedì – si registrano meno di 200 casi giornalieri: 196 quelli certificati tra venerdì e sabato mattina con la media mobile scesa a 215,7 e un calo settimanale del 12,5%. Un aspetto che l’Associazione italiana di epidemiologia (Aie) ha sintetizzato nell’indice di Replicazione diagnostica (Rdt) (il rapporto tra la media dei casi notificati negli ultimi sette giorni e la media dei casi notificati nei precedenti sette giorni) che per l’ Umbria è pari a 0,87, il terzo valore più basso d’Italia dopo Bolzano e Molise. L’andamento è confermato considerando l’incidenza settimanale che per l’ Umbria è pari a 171,2 (compresi i casi fuori regione) ancora stratta tra un rischio alto (250 casi) e moderato (150), ma con la prospettiva che possa ridursi a 149,8 e 131 in sette e quattordici giorni. «Non si tratta di una previsione – spiegano dall’Aie - ma di un indice che segnala quali sono le Regioni più a rischio di crescita nel caso non si introducessero misure di contenimento». Questo per l’ Umbria indica che con le restrizioni attuali, il contagio può solo ritirarsi. Un andamento confermato dal rapporto positivi/tamponi molecolari che negli ultimi due giorni si è mantenuto intorno al 5,6%, trascinando verso il basso anche la media mobile ora al 6,4% contro il 7,7% di una settimana fa. Sono scesi intanto da 22 a 14 i comuni da “zona rossa” cui se ne aggiungono altri 10 con un’incidenza superiore a 200. Tra le città maggiori figurano ancora Città di Castello, Bastia, San Giustino e Assisi dove resta chiusa la Basilica di Santa Chiara a causa di alcuni casi riscontrati tra i frati. Contagi e incidenza in ascesa a Terni dove il dato in un giorno è passato da 208 a 216 con altri 49 nuovi casi certificati ieri contro i +20 di Perugia dove l’incidenza è scesa a 88 ma ieri ha superato il traguardo dei 10mila contagi dall’inizio dell’epidemia. Grazie al trend dei guariti, cresciuti del 50% in due settimane, continua a ridursi il numero degli attualmente positivi, ora 6.152 come a inizio febbraio.
Coi ricoveri ordinari in calo costante (-45 in dieci giorni), fanno fatica a scendere, le terapie intensive, 80 (+1), con 7 ingressi giornalieri e il 57% di tasso di occupazione.

Nell’ultima giornata, inoltre, altre 10 vittime tra pazienti originari di Assisi, Città della Pieve, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Magione, Perugia (2 casi), San Giustino e Terni. La media mobile resta inferiore a otto per il terzo giorno consecutivo ma il tasso di letalità continua a crescere e ora è al 2,4%

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