Il virus non si ferma, la curva dei morti
torna a quella novembre, ma incidenza in discesa

Il virus non si ferma, la curva dei morti torna a quella novembre, ma incidenza in discesa
di Fabio Nucci
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Domenica 21 Febbraio 2021, 08:09

PERUGIA Con contagi presenti in 89 comuni su 92, la diffusione del virus nella regione resta elevata pur mantenendosi a due velocità tra le due province e con un’incidenza sulla popolazione tuttavia in discesa. Sotto la lente, tuttavia, restano gli altri indicatori dell’epidemia, col nuovo record di degenti-Covid in terapia intensiva, 86, e la curva dei decessi che sta avvicinando il picco di novembre. Sulla recrudescenza della mortalità, si allunga l’ombra delle varianti e da Chieti ieri è rimbalzata la notizia del decesso di un uomo di 67 anni, contagiatosi a Perugia col virus mutato.
Con altri 13 casi letali segnalati ieri, la media mobile dei decessi è salita a 11,1, appena sotto il picco registrato tra il 20 e il 22 novembre (11,4-11,6). Cinque pazienti erano residenti a Perugia, gli altri a Bastia Umbra, Bettona, Deruta, Foligno, Marsciano, Piegaro, San Giustino e Tuoro sul Trasimeno. Località nelle ultime settimane teatro di una risalita costante dei nuovi contagi, anche per il possibile effetto delle varianti. Dietro le quali si teme possa celarsi una maggior aggressività, letta attraverso la più alta incidenza dei ricoverati sui casi attivi e un tasso di letalità che ieri ha raggiunto il 2,28%, il massimo dal 16 ottobre da quando cioè c’è stata l’impennata di positivi della seconda fase. Ieri, inoltre, un paziente abruzzese, contagiatosi in una residenza specializzata in riabilitazioni di Perugia, è morto all’ospedale di Chieti. «Appena arrivato, sentendo i medici, c'è stato subito il sospetto che si potesse trattare di una variante brasiliana – ha riferito il governatore Marco Marsilio – e l'uomo è stato isolato e trattato con molta attenzione».
Quell’isolamento che – su scala territoriale - in questa fase darebbe maggiori certezze nell’arginare il virus che al 90%, come testimoniano i primi 77 campioni umbri analizzati (per gli altri 141 l’Iss non ha ancora effettuato comunicazioni), è mutato e si muove «in modo repentino e grave», evidenziano gli esperti, con una prevalenza stimata del 90%. E una curva epidemica che sembra stabilizzarsi, ma a una media mobile di 293 contagi al giorno, non può essere garanzia che il SarsCov2, nelle sue “variant of concern”, varianti che preoccupano, sia sotto controllo. «C'è un contagio diffuso, a parte cluster ospedalieri e delle Rsa e il focolaio di Amelia, legato ad attività ricreative, che siamo riusciti ad arginare», ricorda Marco Cristofori, esperto del Nucleo epidemiologico regionale. Il rischio che questa recrudescenza si stia già propagando al resto d’Italia si fa più concreto, considerando la progressione dei casi totali certificata nell’ultima settimana nel Paese.
Nella regione, intanto, ieri sono stati scoperti altri 363 positivi che si aggiungono al bilancio Covid umbro fatto di 42.722 casi totali. Il report esteso pubblicato dall’Iss, infatti, colloca l’Umbria tra le otto regioni che dall’inizio della pandemia hanno riportato tra i 30mila e i 70mila casi, più del doppio rispetto alle altre “piccole”, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. Guardando gli ultimi dati giornalieri, appare in risalita l’incidenza dei positivi sui tamponi, 4.729 il totale (3.306 dei quali processati con test molecolare) al 7,68%, con la media mobile passato dal 4,32 al 4,73. La diversa situazione regionale rispetto al resto d’Italia è ben descritta anche dall’incidenza dei positivi sui casi testati che nell’ultima settimana è risultata del 30%, più che doppia rispetto al dato nazionale.
A livello territoriale, l’incidenza sulla popolazione si sta riducendo: 279,5 in provincia di Perugia, 72,5 in quella di Terni.

Ma alcune zone si distinguono per una circolazione più veloce del virus con 400 nuovi casi ogni 100mila abitanti a Spello, Nocera Umbra, San Giustino, Foligno, Bettona, Umbertide, Città di Castello e Città della Pieve. Campanelli di allarme, anche a Trevi e Todi dove nell’ultima giornata sono stati certificati rispettivamente 9 e 12 nuovi contagi.

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