Virus Umbria, le novità per 29 comuni a rischio rosso: il rebus delle scuole

Virus Umbria, le novità per 29 comuni a rischio rosso: il rebus delle scuole
di Luca Benedetti
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Domenica 31 Gennaio 2021, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 13:06

PERUGIA Un’altra giornata di incontri, videoconferenze, telefonate. Ancora più complessa, se possibile, di quella di venerdì. Perché i ventinove comuni da zona rossa (ma l’Umbria resta tutta arancione), la partita delle scuole è un affare delicatissimo. Chiudere? Può anche andare bene perché i sindaci sanno che con la pandemia non si scherza e i numeri sono chiari a tutti, ma la Regione deve dare una mano che non sono solo le parole degli incontri con la presidente Donatella Tesei, il dg della Sanità Claudio Dario e del commissario all’emergenza, Massimo D’Angelo. I Comuni vogliono di più. Vogliono muoversi dentro un quadro unitario in cui firmare l’ordinanza blocca lezioni e hanno chiesto alla Regione, nero su bianco, una relazione che possa avere le basi scientifiche su cui costruire l’ordinanza che blocca le scuole a partire da domani per due settimane.
Intanto le ordinanze quadro impostate dall’Anci presieduta da Michele Toniaccini, sono state già firmate, da alcuni sindaci, sul fronte delle misure per fermare la pandemia. Su quello non c’è un blocco di no. C’è solo una tempistica diversa: Perugia l’ha fatto (fino al 14 febbraio) nel primo pomeriggio di ieri individuando zone rosse nelle aree a rischio assembramento, comi come ha fatto Amelia ma per otto giorni e senza il coprifuoco ma con aree rosse per evitare gli assembramenti. Corciano si è mossa nell’ordinanza quadro in vigore da ieri sera, i Comuni del Trasimeno seguiranno a ruota quello che ha già fatto Magione sin da venerdì, il Comune di Nocera Umbra ha annunciato, tramite la pagina Facebook, che lo farà oggi. Come oggi si muoveranno anche Marsciano e Deruta. 
Il nodo resta quello delle scuole. In realtà non c’è un no, dopo le parole di D’Angelo e di Dario(«si rischiano mille contagi al giorno»), ma per mettere la firma dopo il “si ordina”, i sindaci vogliono carte scientifiche (cioè i dati riferiti ai contagi ogni centomila abitanti) che possano giustificare la validità giuridica dell’ordinanza.
«Non possiamo firmare un’ordinanza- confidava ieri un sindaco-perché abbiamo ricevuto una lettera tramite l’Anci». 
Così ci sono stati momenti di tensione anche con la presidente Tesei. Tra i più intransigenti, nella prima parte della riunione di ieri, il sindaco di Spello, Moreno Landrini. Più possibilista Torgiano (Eridano Liberti), pronto a dire sì alla Regione Foligno (Stefano Zuccarini), molto equilibrato Andrea Romizi (Perugia), ma il fondo è sempre lo stesso: serve una mossa della Regione per evitare, come ha anche spiegato Anci, una situazione a macchia di leopardo. C’è chi sarebbe arrivato addirittura a chiedere un blocco per tutto il mondo scolastico umbro, ma non sembra poter essere quello lo sviluppo della partita.
Eppoi c’è un altro tema sul tappeto. Quali scuole bloccare con le lezioni in didattica a distanza. Dalla Primaria alla Superiori come di fatto ha messo sul tavolo la presidente Tesei con la lettera di venerdì al presidente di Anci Toniaccini, oppure si può arrivare un gradualità, salvando per esempio la Primaria?
Ieri pomeriggio, proprio per dare una riposta ai sindaci, il commissario straordinario Massimo D’Angelo ha riunito di gran corsa Cts e Gruppo epidemiologico. Al momento non sono previsti, per oggi, nuovi vertici, ma è chiaro che i sindaci prima di mettere mano all’ordinanza per le scuole, dati della Sanità regionale alla mano, decideranno con una linea unitaria.
I comuni in cui il virus corre a livelli da zona rossa sono Gubbio, Magione, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Piegaro, Città della Pieve, Panicale, Castiglione del Lago, Fratta Todina, Deruta, Collazzone, Marsciano, San Venanzo, Torgiano, Perugia, Corciano, Bevagna, Montefalco, Valtopina, Foligno, Spello, Sellano, Nocera Umbra, Gualdo Cattaneo, Trevi, Calvi dell’Umbria, Amelia, Lugnano in Teverina e Attigliano.

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