Coronavirus e mercato immobiliare, l'esperto: «L'Umbria è diversa»

Coronavirus e mercato immobiliare, l'esperto: «L'Umbria è diversa»
di Luca Benedetti
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 12:29
PERUGIA - Francesco Centamori, perugino, titolare di un’agenzia immobiliare in centro storico, è una delle sentinelle utilizzate da Nomisma per raccogliere dati sul comparto e distillare analisi sul mercato del mattone. Come muoversi lo spiega anche sul canel Youtube in Comevenderecasa.it.
Centamori, a proposito: proprio i dati recenti di Nomisma hanno fatto saltare qualcuno sulla sedia per un possibile crollo del mercato legato all’emergenza Covid-19.Che succede?
«Sono ipotesi e nessuno può giurare su come andrà finire. C’è chi dice di un calo del 4% chi del quindici, ma sono numeri al Lotto. Se le cose si mettessero male non andrebbe giù solo il mercato immobiliare. Tra l’altro la situazione italiana è diversa da quella, per esempio, di Stati Uniti e Inghilterra».
Centamori, che significa questo?
« Usa e Inghilterra, in questi anni, hanno avuto un boom del settore. L’Italia è rimasta al palo perché il mattone cresce in base alla crescita economica. Logico che anche questo, una volta fuori dall’emergenza,peserà».
Quindi,questa ipotesi di crollo?
«È logico che potrà esserci un numero minore di compravendite. Ma non in tutta Italia, non per tutti gli immobili e non nella stessa misura. Dipende dal Paese, ma un mercato ci sarà sempre».
In Umbria cosa potrà succedere tenendo buoni questi parametri?
«L’Umbria, e anche la città di Perugia, vivono in un contesto economico particolare. Qui ci sono tanti dipendenti pubblici e poche aziende private, purtroppo. Questo significa che la crisi la soffriremo meno degli altri. L’unica cosa, o il fattore che più possiamo temere, è lapaurache puòessere ingenerata nella testa dell’acquirente. Questo dobbiamo temere, questa è la cosa peggiore che si può fare nell’economia. Se una famiglia acquista un immobile per abitarlo lo tiene, in media, per 30 anni. Veramente si può percepire tra trent’anni la differenza di prezzo con il giorno dell’acquisto dell’immobile?»
Da qualche giorno, anche se di poco, la stretta anti Covid-19 è meno pesante. L’Umbria, tra l’altro, sarà la prima regione a ripartire. Questo può dare qualche vantaggio nel vostro comparto?
«Posso solo dire che nei primi giornidi riapertura,pur se parziale,c’è ottimismo nel mercato immobiliare»
Per esempio?
«Monitorando costantemente il mercato, al fine di comprendere le dinamiche che dovremo affrontare per raggiungere l’obiettivo di vendita promesso ai nostri clienti, riceviamo tutti i giorni segnali attraverso gli strumenti digitali ai quali siamo iscritti. In questo caso è Google trend che ci avvisa di un aumento delle ricerche. Così il mercato immobiliare ha fatto sentire i primi timidi segnali»
Centamori, ma siamo solo nel campo del virtuale o il telefono ha ripreso a squillare?
«Sono arrivate anche diverse richieste d’informazione su gli immobili che abbiamo in vendita ed anche se ancora non è possibile farli visionare, tenteremo attraverso gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione di far mantenere il più possibile l’interesse al potenziale acquirente, fino al momentodella riapertura»
Che consiglio può dare a chi vuole muoversi in un momento comunque così complicato?
«Tempestività è la parola da utilizzare. Il monito è: vendere subito al miglior prezzo ottenibile in quell’istante, poi ragionare su cosa fare con i propri denari. Dico che non si può essere ingordi in questo momento. Un vecchio adagio, in verità più specifico del settore borsistico diceva: pentiti di aver venduto ma non pentirti di non aver venduto. Perché poi si resta col classico asso di bastoni in mano».
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