Una ripartenza per gradi come spiega il commissario straordinario del Santa Maria della Misericordia, Antonio Onnis: «Siamo di fronte a un importante sforzo organizzativo, anzi riorganizzativo. Dobbiamo tenere un grande equilibrio tra le misure di sicurezza e il garantire i servizi alla persona quotidianamente. Ci muoveremo secondo un doppio approccio: da una parte la classe di priorità delle prestazioni, dall’altra il controllo programmato quotidiano». Si riparte, poter che le urgenze non si sono mai remate, con i malati oncologici, chi è in regime post operatorio, chi deve seguire terapie anticoagulanti oltre alle patologie suscettibili di peggioramento E ci saranno anche le classiche analisi del sangue che saranno effettuati con scaglionamenti programmati e particolare attenzione visto che, quotidianamente, dal punto di vista numerico, erano i più numerosi. Senza dimenticare gli screening. «È logico- spiega ancora Onnische saranno gli specialisti a segnalarci le necessità. Ecco perché parlodi monitoraggio quotidiano».
L’ospedale, come già avviene da qualche giorno, sarà controllato dai quattro accessi anche con i termoscanner. Ogni paziente dovrà arrivare non più di un quarto d’ora prima della prestazione specialistica ambulatoriale. Per garantire il distanziamento sociale è stato ridotto l’utilizzo delle seggiole nelle sale e corridoi d’attesa. Così come tra un paziente che entra e il successivo passeranno non più i venti minuti medi pre-Covid, ma si arriverà a mezz’ora visto che sarà necessaria la sanificazione degli ambienti e anche dei macchinari. «I nostri medici e infermieri- sottolinea Onnis- indosseranno tutte le protezioni».
La Regione ha dato un’indicazione precisa: ambulatori aperte sette giorni su sette dalle mattina ala sera e anche l’Azienda ospedaliera si adeguerà. Difficile, a bocce ferme, fare un’ipotesi di quanto sarà la riduzione dell’utilizzo degli ambulatori rispetto al presidio pre Covid-19. Ancora Onnis: «Abbiamo in mano i dati dell’attività chirurgica che si è ridotta all’incirca del 50% considerando anche l’attivazione delle convenzioni con i privati». A proposito: ieri prime sedute operatore dei professori Antonio Rulli e Auro Caraffarispettivamentea PortaSole e aVilla Fiorita. C’è un’altra partita, nella sanità investita dal ciclone Covid-19: la telemedicina. «Dovremmo deliberare a breve-anticipa Onnis- ci sono stati sottoposti progetti dai nostri specialisti e credo che la pediatria potrà trarre giovamento sopratutto nell’evitare che i bambini vengano in ospedale».
A proposito di accessi: sono tornati a salire quasi a livelli pre-Covid quelli al Pronto Soccorso nonostante il filtro dei medici di famiglia. «Hanno fatto un grande lavoro», commenta Onnis. Tempi più lunghi, invece, per la riapertura dell’attività di intramoenia.
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