«Auguri e figli maschi», «Una donna con le palle»: violenza contro le donne nel linguaggio, un video lo racconta

«Auguri e figli maschi», «Una donna con le palle»: violenza contro le donne nel linguaggio, un video lo racconta
di Francesca Tomassini
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Mercoledì 25 Novembre 2020, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 12:14

AMELIA - Un video per presidiare la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Adulti, giovani e bambini davanti alla telecamera per raccontare la violenza attraverso il linguaggio della quotidianità e delle piccole cose. L'idea arriva dal Forum Donne Amelia che nel corso della giornata di oggi, 25 novembre, lancerà sul web la propria produzione.

Linguaggio sessista. "Il linguaggio sessista determina la violenza sulle donne" questo il titolo del video, «prende le mosse -racconta la presidente del Forum Donne Amelia Rosa Garofalo -dai contributi, generosi e diversi, di bambini, giovani e adulti della nostra comunità, e non solo, su questo tema.

L'obiettivo -continua -è proprio diffondere e promuovere, da parte delle nuove generazioni la cultura del rispetto e della parità in chiave di prevenzione della violenza".

Appello ai giovani. L'appello ai giovani è stato raccolto, forse per la prima volta, con grande entusiasmo. «Finora, nonostante sia stata invitata diverse volte, non ho mai voluto essere parte attiva delle iniziative del Forum. Stavolta invece ho accettato ed è stato illuminante -racconta Nogaye, 20 anni- perchè mi sono resa conto di quanto nella quotidianità gli stereotipi e la cultura patriarcale condizionino il nostro linguaggio. I miei coetanei, io stessa, senza rendermene conto tantissime volte lo utilizziamo».

Gli esempi. Gli esempi, come elenca lei stessa, non mancano "essere una donna con le palle", "auguri e figli maschi"e mille altre espressioni figlie di un retaggio che ancora oggi è ben lontano dal mollare la presa, permeano la quotidianità e si insinuano nelle pieghe delle relazioni fin da giovanissimi. «Lavorando al video -continua Nogaye- abbiamo capito quanto sia importante imparare a comunicare con un linguaggio diverso. Ognuno di noi ha contribuito con quel che sentiva più vicino a se stesso. Io ho recitato un detto, un amico (Shere Khan, un giovane artista amerino ndr) ha composto una poesia bellissima».

«Credo -spiega Barbara Romano, psicologa e attivista nel Forum - che in generale sia più difficile coinvolgere gli adolescenti perchè in quella fase c'è un rifiuto a priori delle proposte che provengono dagli adulti. Hanno bisogno di sviluppare quell'autonomia che gli permette di riavvicinarsi successivamente. Non a caso i ragazzi e le ragazze che hanno accettato hanno tutti circa 20 anni. Nel caso specifico -precisa- credo che proprio il fatto di realizzare un video sia stato un elemento facilitatore. E' un mezzo che i giovani sentono familiare. Anche il taglio proposto ha aiutato. Sono stati chiamati a fare ricerca, nel quotidiano, e questo li ha fatti sentire parte attiva, lontano dalle teorie che solitamente percepiscono come qualcosa di astratto». 

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