Vicina la fermata della curva, un'indagine sui contagi

L'ospedale di Perugia
di Fabio Nucci
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Venerdì 10 Aprile 2020, 09:06
PERUGIA - Sembra ormai prossima alla fermata la curva del contagio che in Umbria continua ad appiattirsi, preludio a una plausibile discesa. In 24 ore, appena nove casi certificati in più, lo stesso incremento di un mese fa, quando l’epidemia iniziava a progredire vertiginosamente anche in Umbria. Il dato arriva nel giorno in cui è stato effettuato il secondo maggior numero di tamponi di sempre, 1.064 (il 4 aprile, 1.199), col totale arrivato a 15.170, in media 172 ogni 10mila residenti (in Italia, 141). Oltre ad estendere lo screening della popolazione, anche con gli esami sierologici, i cosiddetti test rapidi, allo studio c’è anche un progetto per «quantificare le modalità di trasmissione» in una situazione di isolamento domestico e distanziamento personale. Si tratta di un’indagine, proposta dal comitato tecnico scientifico della Regione, per affinare le informazioni sui contagi e capire, nella situazione attuale, a quali dinamiche sono legate i nuovi casi di infezione. Un modo per codificare gli elementi che al momento sono raccolte, come si fa notare dallo stesso comitato, «sulla base delle discussioni con gli operatori sanitari». Da queste emerge che le situazioni attuali di contagio avvengono, con ruoli e incidenza variabili, «in famiglia, tra gli isolati; professionalmente, in alcune attività rimaste aperte; in comunità chiuse». In quest’ultimo caso il virus ha colpito meno che in altre aree del paese (vedi residenze protette) e in ogni caso meno rispetto al periodo iniziale, pur con qualche eccezione che arriva, ad esempio, da alcune comunità religiose della regione. In genere, dove c’è stata una maggiore disponibilità di dispositivi di protezione individuale, il virus non ha colpito ho ha colpito di meno. Con un incremento giornaliero di nuovi casi che da sei giorni resta sotto il 3%, la diffusione sembra circoscritta e questo grazie alla misure di contenimento che continuano a ridurre le reti dei contatti, vista la nuova riduzione che interessa le persone “in osservazione”. Dall’inizio di aprile, a fronte di 220 nuovi casi, risulta un saldo di 418 “osservati”, due ogni contagiato. Nello stesso periodo, inoltre, a fronte di 6.491 tamponi effettuati (ma non di tutti si conosce l’esito ancora) si registra un tasso di positività del 3%. A corroborare il contenimento dell’epidemia, in Umbria, i numeri che arrivano dagli ospedali regionali e territoriali: i degenti totali sono scesi a 192, uno ogni quattro positivi (in Italia, uno ogni tre), tra i quali figurano anche 38 pazienti in rianimazione, pari al 19,8% del totale dei ricoverati. Si tratta della seconda percentuale più bassa mai registrata dopo il 31 marzo (19,6%). Altro aspetto da evidenziare, la riduzione, per il quarto giorno consecutivo, dei “positivi attuali”, scesi a 1.113, 27 in meno rispetto a lunedì. Rielaborando il dato cumulativo quotidiano come una distribuzione normale, ne esce una curva che si muove nella zona di massima concentrazione. Pronta ad affrontare la discesa.
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