Terni, viadotto Toano
allerta per i ferri in vista
Anas: «Nessun pericolo»

Il viadotto di Toano
di Sergio Capotosti
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Venerdì 17 Agosto 2018, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 16:56

Ponte via Eroi dell'Aria e viadotto di Toano. Questi i punti caldi passati ai raggi x a Terni dopo la tragedia di Genova. Una vistosa crepa ha fatto scattare l'allarme per il cavalcavia di via Eroi dell'Aria, mentre il gigante di Toano è finito sotto i riflettori perché sono ben visibili, anche ad occhio nudo, i ferri della struttura, come documentano le foto scattate dal Messaggero. Per quanto riguarda via Eroi dell'Aria, l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni, Enrico Melasecche, ieri mattina ha ordinato un sopralluogo per verificare le possibili conseguenze della crepa rispetto alla tenuta della struttura. In campo anche l'Anas per capire quale sia lo stato di salute del gigantesco viadotto di Toano del raccordo Terni-Orte, che passa sopra l'abitato di Borgo Trevi. In entrambi i casi sono arrivate, prima dal Comune e poi dall'Anas, spiegazioni rassicuranti, ma l'allerta resta comunque alta.

«Per quanto riguarda via Eroi dell'Aria, la crepa - spiega l'assessore Melasecche riferendosi alla relazione acquisita dopo il sopralluogo - si è aperta lungo un muro che serve da contenimento del terriccio presente sotto al ponte, nel tratto che collega via del Sersimone con via Bramante. Nessuna lesione dunque - rassicura l'assessore Melasecche interessa la parte strutturale. La crepa si è formata a causa di un pioppo cresciuto in maniera spontanea che presto sarà rimosso».

Pericolo rientrato per via Eroi dell'Aria, ma la guardia resta alta. Sotto la lente dell'assessore Melasecche non sono le strutture gestite dal Comune, ma in particolare quelle in capo all'Anas. «Ho chiesto anche - aggiunge l'assessore Melasecche - di predisporre una lettera al Capo Compartimento Anas per avere assicurazioni su tutte le strutture sospese di loro competenza e che insistono sul nostro territorio a cominciare dal viadotto sopra Borgo Trevi che ha strutture molto alte e visto da sotto preoccupa alcuni cittadini». Monitorati in particolare i ponti che subiscono il continuo passaggio di mezzi pesanti.

«Il tema dei ponti - prosegue l'assessore Melasecche - e della loro reale portata è stato anche oggetto dell'incontro con l'Ast. Incontro che è servito a esaminare e definire il miglior percorso possibile dei mezzi che trasportano coils ed altri prodotti siderurgici da viale Brin al Tubificio e al Centro Finitura dopo la deviazione per i lavori in via Alfonsine. In quella riunione i vertici dell'Ast hanno dato assicurazione a loro volta che le verifiche da loro fatte tranquillizzano sulle strutture dei ponti, a cominciare dal Ponte D'Oro, su cui debbono passare i mezzi che lavorano per loro conto».

ANAS E VIADOTTO TOANO
«In merito alle segnalazioni relative al viadotto Toano, sulla SS675 a Terni, va chiarito - spiegano dall'Anas - che le immagini (le foto del Messaggero, ndr) in cui è parzialmente visibile l'armatura in ferro mostrano il fisiologico deterioramento degli strati superficiali del calcestruzzo, causato nel tempo dagli agenti atmosferici, che non influisce sulla staticità dell'opera». Insomma, una condizione di usura che l'Anas conosce bene e tiene sotto controllo. «Gli interventi di risanamento - proseguono dall'Anas - sono programmati nell'ambito delle normali attività di manutenzione straordinaria». «Il Contratto di Programma Anas 2016-2020 prevede uno stanziamento di circa 350 milioni l’anno per interventi su ponti e viadotti sul territorio nazionale. Con la rimodulazione in corso a valere sul fondo infrastrutture, in via di definizione, è previsto un investimento di ulteriori 200 milioni di euro l’anno per interventi sempre su ponti e viadotti e una dotazione finanziaria per implementare l'installazione dei sistemi tecnologici di monitoraggio sulle opere. Tutte le opere d’arte di Anas sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica più approfondita una volta all’anno. Sulla base di questo processo continuo di ispezioni e controlli viene programmato il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Sono stati fatti enormi passi avanti negli ultimi tre anni sul piano della conoscenza approfondita delle opere. Dal 2015, infatti, la programmazione dei lavori ha potuto contare sul decisivo sostegno di un’assegnazione delle risorse certa e di lungo periodo. Anas, negli ultimi tre anni, ha completamente ristrutturato e standardizzato tutta la filiera delle ispezioni e certificato i suoi ispettori. Inoltre, ha sviluppato un piano di monitoraggio elettronico di ponti e viadotti articolato in più livelli di controllo al fine di renderne realmente attuabile l'applicazione agli oltre 13000 ponti viadotti e cavalcavia della propria rete stradale. Il primo livello di monitoraggio, che si prevede di installare in modo diffuso su tutta la rete, controllerà il comportamento dell'opera tramite sensori gestiti da un algoritmo ad intelligenza artificiale, segnalando tutte le anomalie che necessitano di approfondimenti conoscitivi. Il secondo e terzo livello, che si prevede di installare sulle opere su cui evidenziate anomalie, consentirà una conoscenza quantitativa e dettagliata, sempre più approfondita dello stato e del comportamento di ponti e viadotti. Sono già in funzione le prime applicazioni condotte in via sperimentale anche con la collaborazione di Università e aziende del settore. Mentre sono già in corso le procedure di appalto con cui si potranno realizzare le prime installazioni diffuse. La struttura di esercizio e sorveglianza di Anas, che può contare anche su oltre 110 ispettori certificati, ha eseguito dall’inizio dell’anno oltre 26mila ispezioni su più di 13mila opere tra ponti, viadotti e cavalcavia».

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