Via Gismonda tra foto e selfie conquista i turisti

Via Gismonda nel Borgo Bell
di Cristiana Mapelli
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 10:53
C’è una via che, in questi giorni, attira l’attenzione dei turisti in città che non perdono l’occasione per qualche scatto. Non si trova nell’acropoli o in quelli che da sempre sono i luoghi della cultura della città, ma nel cuore del Borgo Bello, via Gismonda è senza alcun dubbio l’esempio di un’opera di riqualificazione da parte di un gruppo di abitanti volenterosi coordinati dal presidente dell’associazione Borgo bello Orfeo Ambrosi, che ha avuto l’idea, e Nati.
Piante e fiori che abbelliscono la via su portavasi costruiti con materiale di recupero e che guidano attraverso un vero e proprio percorso storico-architettonico che va alla scoperta delle cinque vie dei monasteri. Cartelli informativi che, guidano il visitatore via dopo via, illustrano tre percorsi visitabili in totale autonomia: via Giulia, via Gismonda e via Colomba che tra loro si collegano attraverso via Traversa e via Gemella.
LA STORIA
Tutta la zona compresa tra la basilica di San Pietro e la chiesa di Sant’Ercolano, infatti, pullula di piccole chiese appartenenti a confraternite che ospitavano i pellegrini, da monasteri come quello comunemente conosciuto come “delle Colombe”. La storia spiega come la comunità religiosa, nel 1821, acquistò alcuni immobili della zona, tra cui alcuni che si affacciano in via Gismonda dove ancora oggi è visitabile l’antico forno del monastero (al numero 123 di corso Cavour, ora sede di una copisteria, punto di riferimento tra gli studenti). Arrivano in via Giulia, le monache fecero costruire un mulino per l’olio. Il monastero, grazie a pane ed olio, acquisisce una sua autosufficienza fino all’Unità d’Italia quando il monastero divenne definitivamente demaniato e nel secondo dopoguerra divenne sede dei vigili del fuoco.
LA VIA DEI SELFIE
Nella via delle botteghe artigiane e dei piccoli atelier d’arte, come quelle di Christine e Stefano, insomma, un piccolo scorcio che pare rubato ai più bei borghi d’Italia e in cui i visitatori della città si immergono, armati di smartphone per immortalare quel turismo slow di cui l’Umbria è ricca. Come a dire che il Borgo Bello continua a far innamorare tutti coloro che l’attraversano e si riconferma come uno tra i quartieri del centro storico più in fermento, grazie al lavoro di squadra tra commercianti, artigiani e residente che convergono nell’associazione di quartiere. A prova dell’impegno che da anni i residenti ci mettono nella riqualifica della zona, dando vita ad un quartiere scelto da centinaia di famiglie come luogo in cui vivere. Come è successo ieri in piazza Giordano Bruno dove una squadra capeggiata dal presidente Orfeo ha estirpato le piante infestanti.
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