L’attivista Laleh Rashtian sta portando avanti dal 2012 la sua protesta contro la corsa del Gallo di Strozzacapponi. Lo scorso anno, accompagnata dagli agenti della digos, era all’ingresso della sagra con un megafono. «Martedì ho ritirato in questura la dodicesima prescrizione - racconta - quindi dovrò presidiare fuori e senza megafono, ma hanno precisato che alla minima tensione o battibecco mi fanno spostare sull’altro lato della strada... farò in modo che questo non accada».
La corsa è una sfida fra le squadre di tre rioni. I galli vengono sistemati in cima ad uno sgabello, sorretto su una barella, e al pronti via i rionali si sfidano nella corsa. Il regolamento prevede che i galletti debbano restare in cima allo sgabello durante tutto il tragitto. «Ma i galli spesso cadono, fino a rompersi le zampe - spiega Lalegh - e vengono spaventati e traumatizzati».
La petizione on line (https://www.change.org/p/sindaco-di-perugia-vietare-la-vergognosa-e-incivile-corsa-del-gallo-andrea-romizi) è stata avviata due settimane fa: «Per chiedere ancora al sindaco e al Comune di Perugia di vietare una volta per tutte questa manifestazione - dice Laleh Rashtian - firmano circa 500 persone ogni giorno. L’anno scorso ho fatto domanda, protocollata al Comune di Perugia con la richiesta di un’ordinanza, o ancora meglio di inserire nel regolamento comunale per la tutela e i diritti animali anche questo divieto, ma quando il regolamento è ormai in fase di approvazione definitiva, il divieto di utilizzare animali in sagre e ogni tipo di manifestazione non è stato inserito». Fatto sta che nei prossimi giorni la petizione sarà consegnata nelle mani del primo cittadino.
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