Valnestore, Procura scagiona Enel:
«Non c'entra con le morti e i tumori»

Valnestore, Procura scagiona Enel: «Non c'entra con le morti e i tumori»
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Venerdì 23 Agosto 2019, 13:45 - Ultimo aggiornamento: 17:05
La richiesta di archiviazione per le accuse di omicidio colposo e lesioni nei confronti di nove indagati tra amministratori e responsabili dell’Enel più amministratori della Valnestore Sviluppo Spa è stata avanzata dalla Procura della Repubblica di Perugia impegnata a fare luce sulle morti e sulle malattie che si sono ripetute negli anni nella zona intorno a Pietrafitta. Nell’atto ci sono i nomi di 233 persone offese tra parenti delle vittime (deceduti tra il ’92 e il 2017) e altri malati colpiti da tumore.
«Non può dirsi sussistente il nesso causale tra le condotte contestate agli indagati e gli eventi di morte e lesioni personali per malattie tumorali» scrivono i pm Paolo Abbritti e Gemma Miliani. L’avvocato Valter Biscotti ha già dichiarato guerra annunciando l’opposizione alla richiesta di archiviazione: «Le famiglie mi hanno chiesto di scoprire se le loro malattie e i loro morti sono causati dall’attività della centrale di Pietrafitta - aveva dichiarato nei mesi scorsi -. Ho il compito di andare fino in fondo e di scoprire la verità».
«Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari depongono per l’infondatezza della notizia del reato o comunque appaiono inidonei a sostenere l’accusa nel corso del giudizio - si legge nell’atto della Procura -. Le doglianze e i fatti riportati dalle persone offese appaiono difficilmente idonee alla luce delle risultanze degli approfonditi accertamenti effettuati dall’Usl Umbria 1 a rendere configurabili condotte causali ad attribuire l’evento lesivo morte o lesioni personali agli indagati in precedenza individuati». 
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