«Non può dirsi sussistente il nesso causale tra le condotte contestate agli indagati e gli eventi di morte e lesioni personali per malattie tumorali» scrivono i pm Paolo Abbritti e Gemma Miliani. L’avvocato Valter Biscotti ha già dichiarato guerra annunciando l’opposizione alla richiesta di archiviazione: «Le famiglie mi hanno chiesto di scoprire se le loro malattie e i loro morti sono causati dall’attività della centrale di Pietrafitta - aveva dichiarato nei mesi scorsi -. Ho il compito di andare fino in fondo e di scoprire la verità».
«Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari depongono per l’infondatezza della notizia del reato o comunque appaiono inidonei a sostenere l’accusa nel corso del giudizio - si legge nell’atto della Procura -. Le doglianze e i fatti riportati dalle persone offese appaiono difficilmente idonee alla luce delle risultanze degli approfonditi accertamenti effettuati dall’Usl Umbria 1 a rendere configurabili condotte causali ad attribuire l’evento lesivo morte o lesioni personali agli indagati in precedenza individuati».
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