Coronavirus, vaccinati in 12mila: solo 300 sanitari hanno detto no

Coronavirus, vaccinati in 12mila: solo 300 sanitari hanno detto no
di Federico Fabrizi
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 08:40

PERUGIA - Battere sul tempo il virus. In Umbria 12mila persone hanno ricevuto la prima dose del vaccino a fronte di 15.685 dosi consegnate. Un dato che porta il Cuore Verde tra le primissime regioni della corsa all’immunizzazione con oltre il 76 per cento delle fiale ricevute già utilizzate. Ma il ritmo non andrà oltre questa soglia. «Ci è stato chiesto dalla task force nazionale di mantenere in magazzino il 30% delle dosi consegnate» - spiega il commissario all’emergenza Massimo D’Angelo - per questo motivo proseguiamo con il piano di intervento monitorando i consumi e le vaccinazioni al fine di garantire la presenza di questa percentuale». Questa strategia è motivata con la garanzia di avere a disposizione una scorta per “la seconda dosa” anche in caso di emergenza.
I NUMERI
Oltre 9mila dosi sono state somministrate al personale sanitario, in pratica 8 su dieci, a cui vanno sommate circa 2200 dosi alle persone anziane ospiti di strutture protette. L’età media delle persone che hanno iniziato la vaccinazione è 54,4 anni.
«Ci siamo mossi con una programmazione attenta e rigorosa nella gestione delle singole dosi - rimarca il direttore della Sanità Claudio Dario - abbiamo utilizzato quasi completamente la “sesta” vaccinazione Pfizer. Dove ci sono state defezioni, i gruppi vaccinali avevano l’elenco di chi aveva dato disponibilità e quindi si è proceduto alla chiamata di questi per coprire l’opportunità di vaccinare anche sulle singole dosi. Non c’è stata quindi dispersione di quanto ci è stato consegnato con il recupero anche del sesto vaccino».
LE CONSEGNE
Mercoledì, intanto, sono arrivate in Umbria 1.000 dosi del vaccino Moderna e altrettante ne ne arriveranno, tra il 25 e il 27 gennaio «e verranno incluse nel progress delle categorie previste nel piano nazionale e regionale», spiegano dalla task force rgionale.
NEGLI OSPEDALI
Ha superato il 60 per cento la quota di addetti della Sanità cui è stata somministrata la prima dose. La percentuale più alta nell’azienda ospedaliera di Perugia (81 per cento), quindi l’ospedale di Terni (68 per cento) e le due Usl: 57 per cento l’azienda 1 a 55 per cento la Usl 2.
Ma il personale sanitario fa i conti con il virus anche sulla propria pelle. Al momento in 154 sono positivi al Coronavirus, ma in 831 sono guariti.
Al momento sono «meno del 20% i sanitari che non hanno ancora risposto alla chiamata per la vaccinazione - spiega il direttore regionale alla Salute, Claudio Dario - e con loro stiamo lavorando. Quelli che hanno espresso un diniego sono al momento meno di 300 (cioé il 2 per cento del 15mila addetti da vaccinare), molti dei quali per motivazioni di salute assolutamente comprensibili, comunque non essendoci un obbligo non sono previste sanzioni».
I FARMACISTI
E dopo l’inserimento, da parte della Regione dell’Umbria, dei farmacisti tra le categorie degli operatori sanitari da sottoporre con priorità al vaccino anti Covid, l’ordine della Provincia di Perugia si è attivato senza indugio per raccogliere le adesioni. La campagna di sensibilizzazione, avviata recentemente, ha fatto registrare numeri importanti: sono più di 700 i farmacisti che hanno confermato la loro disponibilità a sottoporsi alla vaccinazione, ad oltre il 50% degli iscritti all’ordine provinciale di Perugia.

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