Vaccino, ottantamila fragili ancora in attesa. Settimana decisiva per le prenotazioni

Vaccino, ottantamila fragili ancora in attesa. Settimana decisiva per le prenotazioni
di Luca Benedetti
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Domenica 14 Marzo 2021, 11:00

PERUGIA - I fragili in attesa del nuovo piano vaccini quanti sono? Il dato è indicativo, abbraccia tutto la platea dei vulnerabili, ma potrebbe toccare, in Umbria, anche le ottantamila persone. Un dato al momento grezzo che fa capire quanto sia grande l’attesa per la fase 2 dell’immunizzazione.
«È un numero che ci può stare», ha spiegato al telefono ieri pomeriggio il commissario per l’emergenza Massimo D’Angelo. Numero che è stato indicato l’altro giorno in un vertice tra sanità, protezione civile e responsabili delle farmacie ospedaliere in cui è stata affrontata la gestione del nuovo piano vaccini. Durante il vertice, da quello che filtra, il numero degli umbri da inserire nelle varie categorie di vulnerabili, salirebbe ancora. «Entro lunedì dovremmo avere i dati del gruppo di lavoro. E ci sarà il confronto con i medici di medicina generale», dice ancora D’Angelo. Cioè il coinvolgimento dei medici di famiglia. Mentre ci sono primari del Santa Maria della Misericordia di Perugia che hanno fatto recapitare in Regione la loro disponibilità ad attivare i propri reparti per la vaccinazione dei pazienti fragili, ma i medici chiedono personale di rinforzo. C’è chi starebbe pensando di utilizzare il sabato per gestire con i Moderna e i Pfizer la vaccinazione di pazienti che vengono seguiti da anni. Un modo per non gravare sul lavoro settimanale del reparto.
L’incontro di cui ha parlato D’Angelo con i medici di medicina generale è quello utile a inserire i medici di famiglia nel piano vaccinale come già sta succedendo per gli over 80 che non possono andare nei punti dove avviene la somministrazione. La situazione si ripeterà anche con i soggetti estremamente vulnerabili. Tra l’altro una base dell’intesa è scritta proprio nell’accordo che aveva dato il via libera alla somministrazione di Moderna a domicilio.
I NUMERI
Secondo un dato del Sole 24 Ore per raggiungere l’immunità di o di gregge bisogna vaccinare il 70% della popolazione, in Umbria sarebbero circa 616mila persone e considerando l’ultima media mobile a 7 giorni di dosi somministrate ogni giorno in Umbria, 3.538, a questo ritmo ci vorranno 10 mesi e 20 giorni per coprire, almeno con una dose, il target del governo che si raggiungerà il 5 gennaio 2022. L’Umbria sarebbe la prima regione d’Italia. Ieri, intanto sul fronte del personale scolastico sono state somministrate dosi ad altri 962 addetti (in totale 13.942). In Umbria le dosi consegnate sono 108.335 con la somministrazione che è arrivata all’82,6 % cioè 89.462. Al personale delle forze dell’ordine sono state somministrate 2.652 dosi. I vaccinati sono 22.966.
I MAGISTRATI
Intanto, sul caso vaccini e categorie interviene l’Associazione nazionale magistrati del Distretto di Perugia. Non ci sono indebite richieste, spiegano la presidente Giuseppina Arcella e la segretaria, Patrizia Mattei. «La Giunta esecutiva sezionale dell’Associazione Nazionale Magistrati del Distretto di Perugia- dicono Arcella e Mattei- rifiuta fermamente qualunque ricostruzione falsa e strumentale della vicenda. Nel momento in cui la stessa Regione ha avviato il piano vaccinale con riferimento alle altre categorie dei servizi essenziali (insegnanti, personale della scuola, dell’università e forze di polizia) nella cosiddetta Fase 2 della somministrazione, con l’utilizzo di vaccini diversi da quelli destinati agli anziani e ai soggetti fragili, i magistrati umbri attraverso la Giunta Sezionale hanno chiesto alla Regione di inserire il comparto giustizia nel piano vaccinale, come peraltro avvenuto in quasi tutte le regioni italiane e tenuto conto che l’attività giudiziaria è proseguita ininterrottamente anche quando gran parte dell’Umbria è stata dichiarata zona rossa. La nostra richiesta, allo stato non evasa in quanto nessun magistrato è stato vaccinato».
GLI AVVOCATI
Si muove anche l’Ordine degli avvocati di Spoleto che spiega come «gli avvocati usufruiranno della vaccinazione, nel rispetto delle procedure vigenti. Peraltro, terremo costante attenzione alla compatibilità della nostra procedura con le disposizioni del Piano nazionale Vaccini, che vengono continuamente aggiornate».

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