Vaccini, 5mila dosi iniettate tra disdette e polemiche. Altre 1.100 rinunce per AstraZeneca. Medici di famiglia in trincea

Vaccini, 5mila dosi iniettate tra disdette e polemiche. Altre 1.100 rinunce per AstraZeneca. Medici di famiglia in trincea
di Fabio Nucci
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Domenica 11 Aprile 2021, 08:25

PERUGIA - Quasi 5mila prime dosi somministrate in un giorno e altre 2.600 prenotazioni, con l’ostacolo AstraZeneca per ora aggirato ma con un altro migliaio di disdette processate negli ultimi due giorni. L’ Umbria resta in leggero ritardo, rispetto al ritmo nazionale, nella profilassi agli over 80 ed è partita a rilento anche la campagna tra i settantenni, con un braccio di ferro in vista tra medici di medicina generale e Regione. Intanto, la curva epidemica continua a oscillare, con 152 nuovi positivi nell’ultima giornata e un’incidenza cumulativa che sta ravvicinando i cento casi settimanali ogni 100mila abitanti. E all’orizzonte, come sostiene il fisico dell’UniPg, Luca Gammaitoni, l’incognita delle vacanze pasquali.
VACCINI
Nell’ultima giornata altri 2.054 soggetti fragili e 1.830 tra conviventi e caregiver hanno ricevuto la prima dose, inoculata anche a 897 tra settantenni e ottantenni; sono proseguite anche le prenotazioni, quasi 2.600, la maggior parte da parte di “vulnerabili” (912) e assistenti (1.509). Non si fermano, intanto, le disdette degli appuntamenti per chi era stato messo in lista con AstraZeneca, con circa 1.100 rinunce tra sabato e domenica. Ieri e venerdì, invece, coloro che erano prenotati con l’antidoto anglo-svedese sono stati vaccinati con Pfizer, in particolare gli under 50. L’idea della Regione è ripetere tale prassi anche la prossima settimana, scorte Pfizer/Biontech permettendo; farmaco col quale oggi, intanto, si continuerà a vaccinare conviventi e fragili prenotati. A proposito di età, va avanti a rilento la profilassi tra gli over 70 con 3.795 assistiti vaccinati in cinque giorni, oltre mille ieri, ma tra diversi problemi segnalati dai sindacati dei medici Smi e Snami. “Il medico di famiglia si trova sotto una pressione che sta diventando insostenibile – scrivono - dovendo contattare uno per uno i pazienti ma anche dovendo rispondere a dubbi e paure, inviando messaggi rassicuranti nei confronti della maggior parte della popolazione chiamata a vaccinarsi con AstraZeneca”. I camici bianchi, come risulta da un comunicato inviato alle autorità sanitarie regionali, chiedono “un’organizzazione migliore da parte della Regione” denunciando “gravi problematiche” legate anche a “carenze delle Asl nell’aggiornamento e la tenuta degli archivi”.
I dati per età comparati con quelli nazionali, rivelano un generale ritardo, lieve tra gli over 80 che in Umbria nel 32% dei casi hanno completato il ciclo (38,8% in Italia), mentre il 63,7% ha ricevuto la prima dose (68,2%). Il gap si amplia nella fascia 70-79, composta da 96.920 soggetti tra i quali in 5.805 hanno ricevuto la prima iniezione: il 6% contro il 19,9% nazionale. Profilassi più spedita rispetto al resto d’Italia, invece, tra ospiti delle Rsa (il 75% ha completato il ciclo) e personale sanitario (77%). Quanto al personale scolastico, il 67% del totale (27.994 persone) ha ricevuto la prima dose (72,1% in Italia).
LA CURVA
Nonostante i 152 nuovi contagi, il dato settimanale resta sotto i mille casi e in discesa rispetto ai sette giorni precedenti.

Un dato sul quale pesano i giorni di festa senza screening e non solo. «Nei prossimi giorni bisognerà seguire con attenzione il numero dei nuovi positivi per capire se c’è stato o meno un effetto delle vacanze pasquali», rileva il fisico perugino Gammaitoni che evoca «una tempestiva risposta in termini di tracciamento e isolamento in presenza di eventuali focolai». Considerando l’incidenza settimanale, intanto c’è una lieve ripresa a Perugia (ieri 35 nuovi casi, 143 nella settimana) con cluster a Preci, Cannara e Norcia che presentano il dato più alto a livello regionale con, rispettivamente, 2.241, 813 e 441 casi ogni 100mila abitanti. Prosegue il calo dei degenti ordinari, uno in meno e totale a 285, mentre è fermo a 43 il dato delle terapie intensive, con tre ingressi giornalieri e occupazione posti letto al 30%. Si rileva una leggera risalita della curva dei decessi, la cui media mobile ora segna 4,7 con altre 4 vittime tra venerdì e sabato mattina a Foligno, Gubbio, Spoleto e Todi.

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