Vaccini, slitta la seconda dose di Pfizer
e parte la polemica. Scettici anche i medici

Vaccini, slitta la seconda dose di Pfizer e parte la polemica. Scettici anche i medici
di Fabio Nucci
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Domenica 23 Maggio 2021, 08:06

PERUGIA Le scorte umbre di vaccini come una coperta troppo corta. Così, se da un lato lo spostamento del richiamo Moderna e Pfizer ha liberato 70mila posti per nuove somministrazioni, dall’altro ha scompaginato la situazione per quegli assistiti che si sono visti spostare di tre settimane l’appuntamento per la seconda dose. E tra i medici avanzano perplessità su tale decisione. E su quello che definiscono “caos vaccini”, domani alle 10 a Perugia arriva la manifestazione dei sindacati dei pensionati.
Il recepimento da parte della Sanità umbra della decisione del Cts nazionale di sdoganare il prolungamento del periodo intercorrente tra la prima e la seconda dose di vaccino a mRna (Moderna e Pfizer) ha liberato 70mila posti circa per nuove prime dosi, causando anche disagi e malumori. In molti hanno già ricevuto da CovidUmbria il messaggio sms per lo slittamento dell’appuntamento per il richiamo, mettendo in difficoltà coloro che, ad esempio, hanno preso impegni o prenotato la vacanza a inizio luglio o la seconda metà di giugno. I lettori segnalano come in molti “si fossero organizzati” di conseguenza e ci si chiede anche “cosa succederà” se al 42° giorno dalla prima somministrazione, l’assistito fosse impossibilitato. Utenti scatenati anche nella pagina facebook istituzionale della Regione con decine di commenti sull’argomento. Tra questi, c’è chi annuncia che si presenterà al centro vaccinale alla data inizialmente fissata. Si rischia il caos, a meno che non arrivino quantità aggiuntive di farmaci in grado di coprire il reale fabbisogno di somministrazioni, considerando la profilassi in corso per sessantenni (venerdì somministrate 1.751 prime dosi, ieri 200 in metà giornata), il disco verde agli appuntamenti per caregiver under 60 e quello, dalla prossima settimana, ai cinquantenni. Intanto, come da calendario, ieri il sistema ha preso in carico altri 8mila preparati, 5.100 Moderna e 2.950 Janssen, con circa 36mila scorte totali.
Perplessità sulla decisione del Cts nazionale di spostare il richiamo di tali due farmaci a 42 giorni sono state avanzate anche dai medici. «Non credo sia bella scelta», osserva Cristina Cenci, vice segretario regionale Cimo. È vero che si aumenta il numero delle persone che possono usufruire della prima dose ma si va a deregolare la sperimentazione clinica sul farmaco e da medico non lo accetto. Dobbiamo muoverci entro i paletti degli studi clinici e una scelta fatta in questo modo dal Cts e dal commissario nazionale mi mette paura». Intanto, domani alle 10 in Piazza Italia, a Perugia, per denunciare ritardi e caos organizzativo nella gestione dei vaccini, manifestazione unitaria dei sindacati dei pensionati dell’Umbria, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.
Sullo sfondo rimane una curva epidemica che scende in modo più veloce: ieri solo 36 nuovi casi, 316 negli ultimi sette giorni come il 5 ottobre. In calo l’incidenza sui tamponi molecolari con la media mobile settimanale di poco sopra il 2%. I ricoveri ordinari sono scesi a 80 (-9) cui si aggiungono 12 terapie intensive (un ingresso del giorno); altri due i casi letali, a Gubbio e Montecchio che piange la sua seconda vittima Covid. Ai minimi l’incidenza cumulativa, col dato regionale a 33,74, con 21 comuni tornati covid free e solo due da “fascia rossa”, Umbertide e Monteleone d’Orvieto.

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