Vaccini ai medici, il presidente
dell'Ordine Donzelli all’attacco:
«Ci sono ancora troppe lentezze»

Vaccini ai medici, il presidente dell'Ordine Donzelli all’attacco: «Ci sono ancora troppe lentezze»
di Aurora Provantini
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Martedì 19 Gennaio 2021, 09:12

TERNI Il 27 dicembre ha preso avvio la campagna di vaccinazione contro l’infezione da SarsCov2. Il “Vaccine day”, simbolo di una strategia comune volta a sensibilizzare la popolazione all’adesione al vaccino, libera e volontaria, è stata fortemente raccomandata anche in Umbria. Sulla base delle priorità definite dal Ministero della Salute anche nella provincia di Terni la campagna è stata organizzata in fasi, all’interno delle quali sono stati individuati gli specifici target da vaccinare. E’ partito per primo il personale sanitario impegnato nelle strutture ospedaliere. Il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Terni Giuseppe Donzelli evidenzia però la necessità di allargale la platea dei destinatari del vaccino anche a infermieri e segretari degli studi di medicina generale. 
«Agli odontoiatri, agli specialisti che svolgono attività ambulatoriale privata, ai farmacisti. Ritengo sia inutile vaccinare il medico di famiglia senza vaccinare l’amministrativo che lavora nel suo stesso studio» – esorta Donzelli. «Venerdì pomeriggio ho avuto un confronto (in teleconferenza) con l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto – racconta Donzelli – e ho rappresentato la situazione del territorio. Dei 1.700 medici iscritti all’Ordine di Terni ne sono stati vaccinati meno della metà. Io ad esempio non sono stato vaccinato, anche se entro in continuo contatto con tanti colleghi». «Ammetto che sono stato rassicurato sulla volontà di ampliare la platea dei destinatari, ma nei fatti molte categorie professionali ancora non rientrano tra coloro che riceveranno le prime dosi di Pfizer Biontech». 
Sollecita una più ampia pianificazione, Giuseppe Donzelli. «Attualmente si stanno somministrando anche le seconde dosi, i cosiddetti richiami, a circa quaranta operatori sanitari». Sono i primi immunizzati del territorio. «Questo è un dato importante, perché si guarda con<HS9> preoccupazione alle conseguenze del Covid-19, anche se molte persone muoiono di altro e purtroppo i decessi non vengono censiti. Non si sa quante persone perdono la vita per patologie tumorali legate a fattori di rischio ambientale, agli stili di vita, né in quali zone della città» - sottolinea. 
Torna sulla necessità pertanto di far ripartire il Registro Tumori Umbro di Popolazione ed il Registro delle cause di morte (Rencam). «Il numero dei decessi per Covid-19 è aggiornato, quello per le altre patologie no».

Donzelli è dispiaciuto e preoccupato. «In questa seconda ondata si è riusciti a mantenere la possibilità, attraverso i percorsi puliti, di sottoporre i pazienti oncologici ai controlli periodici programmati, ma nella prima ondata c’è stata un’interruzione degli screening e delle diagnosi che porterà ad un innalzamento del numero dei nuovi malati. Riprendere il lavoro di rilevazione e analisi dei dati è fondamentale per aggiornare il sistema informativo regionale e quantificare il bisogno sanitario». 

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