Usl Umbria 2, emergenza medici: quasi sessantamila pazienti rischiano di restare senza medico di famiglia

Usl Umbria 2, emergenza medici: quasi sessantamila pazienti rischiano di restare senza medico di famiglia
di Francesca Tomassini
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Martedì 24 Maggio 2022, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 09:27

Usl Umbria 2, emergenza medici di medicina generale, continuità assistenziale e 118. Niente turn over ai pensionamenti, 57.000 mutuati rischiano di rimanere senza dottore, postazioni di guardia medica chiuse e punti di primo intervento deserti. Un bollettino di guerra diramato dallo stesso direttore generale Massimo De Fino che in una lettera indirizzata ai Sindaci del territorio di competenza, alla presidente Donatella Tesei e all'assessore regionale alla sanità Luca Coletto elenca le criticità del servizio sanitario territoriale. A cominciare dalla carenza dei medici di famiglia. «Da oggi fino al 31 dicembre 2022 - scrive De Fino - verranno a mancare ben 57 medici di medicina generale complessivamente nella Usl Umbria 2 [...] significa che una popolazione di 57mila assistiti rischia di non poter effettuare la scelta medico fiduciaria [...]». Un'emorragia iniziata già durante la pandemia e che non accenna a fermarsi, a luglio andrà in pensione anche la dottoressa in servizio a Giove, fino a raggiungere in alcuni distretti picchi oltre il livello di guardia. «15 medici mancanti nel distretto di Terni -precisa De Fino- 12 in quello di Spoleto, 11 a Foligno, 9 nel distretto Narni-Amelia, 7 a Orvieto e 3 nel distretto della Valnerina». Un quadro a tinte fosche che sta mobilitando anche i sindaci. «Per il momento- spiega il sindaco di Avigliano Umbro Luciano Conti- siamo riusciti a tamponare i due pensionamenti che abbiamo avuto in questi mesi, con altrettante dottoresse che hanno preso in carico complessivamente circa duemila mutuati. In considerazione della logistica del territorio -precisa- come Comune siamo disponibili a mettere a bilancio la spesa di un alloggio per ospitare i medici che volessero trasferirsi da noi ed effettuare servizio sul territorio». Sul piano generale, per cercare di arginare il fenomeno, è in ballo la possibilità di innalzare il rapporto ottimale medico paziente da 1 a 1000 fino a 1 a 1100 portando così il massimale individuale a 1700 mutuati circa (oggi è 1500), e di dare la possibilità ai medici iscritti al corso di formazione triennale in medicina generale di andare oltre l'attuale limite di 600 pazienti. Non va meglio nel settore della continuità assistenziale. Qui i medici che mancano all'appello sono 45 che, tradotto in pratica, significa 11 postazioni di guardia medica in meno come testimoniano le recenti chiusure dei presidi più decentrati. Ultimo ma non ultimo, la rete dell'emergenza-urgenza dove per coprire il fabbisogno servirebbero almeno 35 medici in più. «A fine giugno- scrive De Fino- si concluderà il corso organizzato da questa azienda per medici di 118. Sono presenti 14 corsisti (già comunque medici di continuità assistenziale e da assegnare su tutta la regione), per cui dovremmo avere una riduzione di criticità sul 118 ma come conseguenza un aggravamento di quelle di guardia medica».

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