"Una festa di sport non può trasformarsi in follia", l'Associazione allenatori di Terni vicina al tecnico narnese aggredito a Gabicce

"Una festa di sport non può trasformarsi in follia", l'Associazione allenatori di Terni vicina al tecnico narnese aggredito a Gabicce
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Sabato 23 Aprile 2022, 12:04

Un divertimento, un giorno di festa e di sport, non può e non deve trasformarsi in una tragedia sfiorata. Come è successo il giorno di Pasqua a Gabicce, in un torneo giovanile, con un allenatore di Narni, Francesco Latini (nella foto), tecnico e istruttore della Nuova Accademia Asd di Terni, aggredito dal padre di un calciatore della squadra avversaria, la Ponte di Nona di Roma, con conseguente ricovero in ospedale e il rischio di seri danni a un rene. Mentre va avanti il procedimento di denuncia nei confronti dell'aggressore, un romano di 40 anni che dovrà rispondere di lesioni gravi e avrà il daspo, dal mondo calcistico ternano prende posizione anche l'Associazione italiana allenatori di calcio, sezione provinciale. Il presidente, Valerio Ribichini, esprime la sua condanna per l'accaduto. "In merito all'episodio che ha visto protagonista in negativo il nostro collega Francesco Latini - dice - in qualità di presidente provinciale degli allenatori di calcio esprimo, anche a nome dei colleghi, solidarietà al collega e l'augurio per una pronta ripresa. Il gruppo Aiac vuole esprimere una dura condanna per l'accaduto. Quello che dovrebbe essere un divertimento (parliamo di un torneo pasquale e parliamo di ragazzi del 2009), un giorno di festa, viene trasformato in un momento di follia, provocato dalla stupidità e dall'inciviltà di un genitore . Noi condanniamo ogni forma di violenza sia essa verbale che fisica. Il calcio è uno sport bellissimo, soprattutto quello giovanile ed episodi del genere non devono assolutamente intaccare i veri principi che lo rappresentano, vale a dire i principi di rispetto, lealtà, correttezza e sana competizione". A Latini, in convalescenza a casa e che deve osservare un mese di riposo, Ribichini dice: "Caro collega, ti siamo vicini e ti aspettiamo quanto prima in campo".
 

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