Un giovane amerino e una ternana sono la famiglia cinematografica di Gigi Riva nel film "Nel nostro cielo un rombo di tuono"

Un giovane amerino e una ternana sono la famiglia cinematografica di Gigi Riva nel film "Nel nostro cielo un rombo di tuono"
di Francesca Tomassini
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Domenica 30 Ottobre 2022, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 14:03

Una ternana e un giovane amerino sul grande schermo. Sono Valeria Di Bartolomeo, quarantenne alla sua prima esperienza cinematografica che interpreta la mamma di Gigi Riva nel film di Riccardo Milani "Nel nostro cielo un rombo di tuono" e Tiago Ruzzi, grandi occhi neri e sei anni appena compiuti, che interpreta il campione da bambino. Un gioco, ai suoi occhi di bambino che già sogna di diventare un grande calciatore, un'avventura incredibile per mamma Valentina e nonno Carlo che l'hanno accompagnato sul set. «Avevo iscritto Tiago nel database di un'agenzia di casting - racconta Valentina - pensando che magari ci sarebbe stata l'occasione di fargli fare qualche figurazione. Poi un giorno di gennaio scorso mi arriva la telefonate di Federica (Maria Federica Razza titolare del servizio ndr) che mi dice che per un film stavano cercando un bimbo magro e scuro di capelli, e che aveva mandato la foto di Tiago. Qualche giorno dopo mi arriva un'altra telefonata, in cui mi dicono che avremmo dovuto andare a Roma per conoscere il regista». Un pomeriggio negli uffici della produzione, e poi via di nuovo verso Amelia. «Eravamo quasi arrivati ad Orte - continua - che arriva ancora una telefonata. Tiago era stato scelto per interpretare Gigi Riva quando era un bambino». Un'occasione che è quasi un segno destino. Tiago gioca nei Primi Calci dell'Amerina, anche lui vuole fare il calciatore come il suo mito Partipilo, ma l'imprevisto è dietro l'angolo. Nemmeno il tempo di realizzare quanto stava capitando che mamma e figlio si prendono il Covid. «Quando ho visto i tamponi positivi pensavo che tutto sarebbe sfumato - ammette Valentina - invece con mia grande sorpresa ci hanno aspettato». Il resto è un'avventura fantastica che li porta in Sardegna prima e poi a Leggiuno. «Chi ha la mia età - dice con orgoglio nonno Carlo - ha ancora negli occhi le imprese di Riva. Quando ho saputo che Tiago sarebbe dovuto andare in Sardegna ho voluto accompagnarlo. Speravo di poter conoscere di persona il mio mito calcistico. Purtroppo così non è stato ma ho potuto toccare con mano quanto ancora sia importante per la comunità sarda». Insieme a loro, sul set, la mamma cinematografica di Gigi Riva, Valeria di Bartolomeo. Ternana, anche lei alla sua primissima esperienza su un set. «Un giorno - racconta lei stessa - ero in macchina con un'amica. Stavamo andando agi allenamenti (Valeria gioca nell'Amerina calcio a cinque ndr) e mi dice che stavano cercando una donna che sapesse andare in bicicletta per una figurazione in un film. Mi ha chiesto se poteva mandare il mio numero e io ho accettato. Non so nemmeno io perchè, considerando che fin da quando ero piccola non ho mai voluto partecipare nemmeno alle recite a scuola. Mi ricordo che una volta in quella di Natale per convincermi a stare sul palco mi hanno messo in un angolino a cuocere le castagne». Ma stavolta è tutto diverso. «Diciamo che ho realizzato completamente quello che avrei dovuto fare quando mi sono trovata in Sardegna. A quel punto ero in ballo e, a dirla tutta, mi è piaciuto ballare. E' stata un'esperienza che sicuramente ricorderò per sempre».

A pochi giorni dall'uscita in sala, il film sarà proiettato dal 7 novembre in Sardegna e poi in tutta Italia, sono arrivati i complimenti e gli auguri della sindaca di Amelia Laura Pernazza. « Orgogliosi di questa esperienza unica - ha scritto - ci godiamo insieme a Tiago questi momenti di fama con l’augurio, chissà, di diventare un nuovo Terence Hill».
 

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