Virus Umbria, contagi alle stelle: scuole superiori in lockdown dal 3 novembre

Virus Umbria, contagi alle stelle: scuole superiori in lockdown dal 3 novembre
di Remo Gasperini
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 08:45

PERUGIA Domani potrebbe essere l’ultimo giorno di scuola in presenza per i 40mila studenti delle scuole superiori dell'Umbria. Dopo il 2 novembre, nessun rientro per un periodo di almeno due settimane. La crescita esponenziale dei contagi ha infatti indotto la giunta Tesei a valutare seriamente l’immediato ricorso al 100% della didattica A distanza. Nelle ultime ore fiume di dati e riunioni fiume stanno portando la Giunta a una decisione che sembra inevitabile. A meno d’improbabili ripensamenti, seguendo l’esempio di altri governatori alle prese con la nuova esplosione della pandemia, la Tesei farà valere la possibilità di inasprire le misure già emesse con gli ultimi dpcm (prima 50%, poi 75% di didattica digitale integrata) e non è escluso che al provvedimento sulle scuole superiori nell’ordinanza la Tesei ne aggiunga altri su fronti diversi. A fare pendere la bilancia verso la chiusura delle superiori hanno pesato le notizie che arrivano dalle scuole perugine e dai vari centri.

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A Umbertide, per dire, sono 12 le classi di elementari e medie del comprensorio finite in quarantena ed è stato sospeso il servizio trasporti scolastici effettuato da 3 autisti.

E ci sono intere segreterie di istituti (anche di scuole inferiori) chiuse per contagi e quarantene. Aumenta così il numero di sindaci che si vedono recapitare richieste di chiusura perché le scuole «non hanno personale per garantire il regolare svolgimento delle lezioni». Aumenta così il rischio che il provvedimento per le superiori possa essere esteso a tutte le scuole. Non a caso proprio in queste ore è maturata un’iniziativa dei dirigenti scolastici che stanno preparando una lettera da inviare (già inviata?) alle istituzioni per denunciare la gravità della situazione. Le strategie di contenimento che dal 21 ottobre hanno ridotto al 50% la didattica in presenza per poi passare dal 26 al 75%, fino a ieri mattina non davano la possibilità di trarre conclusioni: «L’impatto del contingentamento della attività scolastiche in presenza ancora non lo vediamo», aveva detto ieri mattina in conferenza Antonio Onnis, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus per la Regione. «Devono passare almeno dieci giorni, due settimane per avere riscontri sulle misure adottate; questo è il lasso di tempo per cui un intervento comincia a produrre i suoi effetti in termini di contagi e di diffusione dell’epidemia. Credo che nella prossima settimana potremo trarre qualche conclusione - aveva aggiunto -. E’ uno dei quesiti posto al nucleo epidemiologico e sui cui c’è il massimo livello di attenzione. Stiamo studiando le curve di crescita in ambito scolastico che ovviamente stanno seguendo lo stesso trend che si registra per la popolazione in generale. Vedremo se ci sarà un impatto sulla curva di crescita di queste misure». Un tempo che si è rivelato troppo lungo vista la strada del 100% intrapresa in serata.

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I DATI

Nel dashboard della Regione alla data del 29, sul totale di 8.967, le somme dei casi positivi per fascia di età raccontano questa realtà: fino a sei anni 270 positivi; dai sei ai tredici anni 628; dai quattordici ai diciassette anni 409. Sono invece inseriti nella fascia di età da 18 a 39 anni, che ha 2.566 positivi, gli studenti degli ultimi due anni delle superiori per cui da questo schema non è possibile stabilire il numero di studenti positivi. Resta un dato certo, secondo la tabella della Regione dall’inizio della pandemia, quindi da marzo a oggi, i contagiati nella scuola dell’obbligo sono 1.307 che equivale all’1,53% del totale dei cittadini umbri contagiati. Relativamente pochi ma in continuo rapidissimo aumento come racconta la storia delle ultime ore. 

 

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