Stop convenzioni servizi sociali, la decisione della Usl 2 pesa su 54 Comuni

Stop convenzioni servizi sociali, la decisione della Usl 2 pesa su 54 Comuni
di Ilaria Bosi
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Sabato 17 Dicembre 2022, 23:32 - Ultimo aggiornamento: 23:35

Riguarda 54 comuni umbri, più della metà del totale, la decisione della Usl 2 di chiudere, a partire dal primo gennaio 2024, le convenzioni per la gestione in compartecipazione dei servizi sociosanitari. Una decisione unilaterale, che rischia di creare un vero terremoto politico in Umbria, annunciata da una lettera che il direttore generale Massimo De Fino ha inviato ai servizi finanziari dei territori di competenza, di cui appunto fanno parte 54 comuni, per una popolazione di circa 400mila abitanti. Le uniche reazioni, per ora, si registrano a Spoleto, capofila dell’ambito sociale che comprende anche i Comuni di Campello, Castel Ritaldi e Giano, anche se la partita è molto più grande e rischia di paralizzare gli enti locali (da Terni a Foligno alla Valnerina, nessuno escluso), con ripercussioni gravi, anche in termini di costi, sull’utenza. «Sono assolutamente sconcertato – dice il sindaco di Spoleto Andrea Sisti – a breve contatterò il direttore De Fino, cercando di capire la genesi di questa che è una decisione unilaterale e non so neanche quanto legittima». De Fino, nella sua lettera, scrive che «l’Usl 2, in considerazione della mole di attività che deve sostenere, rileva l'impossibilità ad assicurare la prosecuzione della gestione dei servizi socio-sanitari delegati in compartecipazione». Da qui la decisione di «sospendere definitivamente le convenzioni dal primo gennaio 2024», specificando di dare in questo modo anche tempo ai Comuni di organizzarsi. «Il Covid – dice il sindaco Sisti – ci ha insegnato che bisogna puntare sulla medicina di territorio, poi arrivano annunci del genere che mettono in discussione tutto. Vorrei tanto aver capito male, ma è ovvio che una decisione del genere è improponibile. Quelli forniti dalla Asl in compartecipazione, del resto, non sono servizi meramente socio assistenziali, ma anche di supporto sanitario, che vanno forniti per legge e non per scelta. Faremo un’attenta valutazione anche di questi aspetti». Sisti ha già annunciato che nelle prossime ore sentirà anche gli altri sindaci per decidere quale percorso intraprendere insieme. Di «attacco mortale allo stato sociale in Umbria» parla il consigliere comunale Giancarlo Cintioli (Insieme per Spoleto). Facendo riferimento alla comunicazione anticipata dal Messaggero, Cintioli dice senza mezzi termini: «In questo modo si rischia di assestare un colpo tremendo a tutto il settore del sociale, mettendo in discussione l’assistenza socio sanitaria alle persone più fragili». I servizi in compartecipazione, del resto, spaziano da minori agli anziani, passando per disabili, cronici, non autosufficienti e salute mentale. Una mannaia per gli enti locali. Osserva Cintioli: «Pensare di caricare sui bilanci dei Comuni, già di per sé limitati, anche tutte le spese relative all'assistenza socio sanitaria per anziani, persone con disabilità, o svantaggiate significa due cose, entrambe pericolose: tagliare i servizi o caricare ulteriori spese sui cittadini». Di «servizi sociosanitari al capolinea» parla invece il Partito democratico di Spoleto: «Le convenzioni in atto diventano carta straccia, è questo il pacco dono di Natale che Tesei e Coletto hanno confezionato per anziani non autosufficienti, disabili, malati psichici e tutte le categorie più fragili e bisognose.

Una decisione assurda e inqualificabile, contro cui ci batteremo».

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