Ricorso contro il commissariamento, battaglia al Tar

Ricorso contro il commissariamento, battaglia al Tar
di Ilaria Bosi
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Giovedì 6 Maggio 2021, 18:54

SPOLETO - Scioglimento del consiglio comunale «illegittimo», viziato dalla mancata astensione dei quattro consiglieri comunali dipendenti ospedalieri in «conflitto di interessi» e da una mozione di sfiducia «irricevibile» essendo già state formalizzate le dimissioni volontarie del sindaco. Chi, col passare delle settimane, si aspettava un passo indietro dell’ex sindaco Umberto De Augustinis sul ricorso contro il commissariamento, dovrà ricredersi. Nelle 27 pagine dell’atto di costituzione in giudizio che, su richiesta dei controinteressati Paola Vittoria Santirosi, Antonio Di Cintio e Marco Trippetti (la Erbaioli non si è costituita), si sposta davanti al Tar dell’Umbria, De Augustinis sembra più determinato che mai ad andare avanti. Aggiungendo, ai motivi già esplicitati nell’iniziale ricorso straordinario al Capo dello Stato, nuovi elementi finalizzati a rafforzare ulteriormente le tesi dell’illegittimità e del conflitto di interessi. Non solo: De Augustinis si slancia addirittura in avanti, elencando una serie di partite rimaste aperte e che, a suo dire, non possono – nell’interesse primario della comunità - rientrare nell’ordinaria amministrazione di una gestione commissariale. Dalla vertenza ex Novelli, che tra le righe sembra intrecciarsi anche a livello locale con questioni legate alla sanità privata, alla gestione dei fondi del Recovery fino alla riconfigurazione dell’ospedale in struttura Covid-19 decisa dalla Regione, contro cui è tuttora pendente il ricorso promosso proprio dall’allora sindaco De Augustinis al Tar e in discussione il prossimo 11 maggio.

Il sindaco sfiduciato, assistito dagli avvocati Sandro Amorosino e Salvatore Taverna, a supporto della validità dei suoi rilievi, cita numerose decisioni del Consiglio di Stato, oltre al già noto parere dell’Anac sul conflitto di interessi. Al Tar viene chiesto l’annullamento, previa sospensiva, dei provvedimenti che hanno portato al commissariamento. Iniziativa giudiziaria che De Augustinis motiva con l’interesse a proteggere la «propria immagine pubblica dal disvalore di una mozione di sfiducia illegittima e ingiusta, salvaguardando pure le proprie competenze di sindaco», ma anche quello di «perseguire, fino al possibile, il mandato ricevuto di condurre la cosa pubblica cittadina nell’interesse di tutti e non solo di quello o quell’altro schieramento politico, già pronti a proseguire in questa assurda campagna elettorale permanente sulla pelle dei cittadini di Spoleto».

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