Centro storico senza medico, dopo il botta e risposta con la Usl Hanke rilancia: «Pronto a lavorare gratis»

Il dottor Maurizio Hanke
di Ilaria Bosi
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Giovedì 22 Settembre 2022, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 08:32

SPOLETO Maurizio Hanke non cede. E dopo essersi incatenato nell’ambulatorio di via Brignone, l’ultimo rimasto nel centro storico e a rischio chiusura con il suo pensionamento, rilancia: «Sono disposto a effettuare un servizio gratuito fino a quando non arriverà un nuovo medico». Lo stimato dottore, che ha avviato la singolare protesta dopo il diniego della Usl Umbria 2 a prolungare la sua permanenza in servizio, è rimasto a oltranza nell’«ambulatorio occupato», dove anche nella serata di martedì si è registrato il via vai dei residenti del centro storico che gli hanno manifestato solidarietà e gratitudine. E mercoledì mattina, prima ancora che la Usl inviasse la sua replica (in cui peraltro si fa riferimento - non è chiaro con quale finalità - a indennità e altre questioni lontane dalla problematica che si va creando in centro storico per la chiusura dell’ennesimo servizio), ha rilanciato: «Sono pronto a offrire gratuitamente i miei servizi di medico di base alla popolazione del centro storico fino a che non arriverà un giovane collega pronto a farsi carico di questa situazione». E, successivamente, sulla nota Asl: «Non mi interessa polemizzare, né voglio fare di questo caso un modo per creare zizzania o fare confusione su un tema, come quello della salute, che non ne ha bisogno». La questione centrale, infatti, riguarda l’utenza: circa 400 dei mille assistiti dal medico andato in pensione, risiedono nel centro storico e molti di loro sono in là con gli anni. Va da sé che per un anziano o per persone con difficoltà di deambulazione, rimanere senza un punto di riferimento importante come la presenza di un medico, è a dir poco destabilizzante. Sta di fatto che per la Usl, il problema non sussiste: il dottor Hanke – spiega in sostanza l’azienda - aveva aderito alla medicina di gruppo, con studio in via Marconi, dove operano altri colleghi che possono farsi carico dell’utenza di Hanke. In che modo? Ovviamente facendo spostare gli utenti in via Marconi, che è esattamente quello che Hanke sta cercando di evitare con la sua protesta. «La replica della Usl – osserva il neo pensionato – contiene inesattezze». Hanke le mette in fila, ricordando innanzitutto che il centro storico è la zona che gli fu assegnata nei primi anni di attività di medico di base, e che l’adesione al gruppo di via Marconi risale a epoca più recente, «quando la sede del centro si è progressivamente svuotata di medici andati in pensione». Botta e risposta anche sulla lettura della recente delibera regionale, che consente ai medici pensionati di restare in servizio. Se per la Usl, quella deroga è applicabile soltanto a «Comuni montani o disagiati» e non a «parti di essi», Hanke riporta testualmente un passaggio del provvedimento regionale, evidenziando che si parla espressamente di «zone» e non di interi Comuni.

In Regione, comunque, c’è chi si starebbe adoperando per scongiurare la chiusura. Non si registrano, invece, interventi da parte del Comune.

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