Poreta, decide il Tar sull'impianto inerti

La sede del Tar a Perugia
di Antonella Manni
3 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Maggio 2023, 08:42
SPOLETO Poreta, partita la richiesta di sospensiva al Tribunale amministrativo regionale (Tar) contro il centro di riciclo di materiali inerti attivo ventiquattro ore al giorno. Il comitato di residenti che si è formato in questi ultimi due mesi si è rivolto al Tribunale regionale amministrativo (Tar) ed ha anche deciso di organizzare una manifestazione a Perugia in programma martedì prossimo: “Abbiamo saputo – spiega una rappresentante del comitato di Poreta – che il 9 maggio ci sarà il primo incontro degli avvocati del Tribunale amministrativo regionale e siamo determinati ad organizzare per quella data una manifestazione a Perugia”. La protestadei cittadini è stata avviata due mesi fa, all'inizio delle prime opere per la realizzazione del centro e contestualmente sono state lanciate anche due petizioni, una tradizionale porta a porta ed una online che ad oggi ha raccolto circa 1300 firme per fermare i lavori dell'impianto alle porte del paese. In questi mesi, in difesa dell'integrità ambientale di uno tra i borghi antichi più belli e ben conservati della cinta dei castelli del territorio di Spoleto, sono scese in campo anche personalità di rilievo a livello nazionale come l'imprenditrice Olga Urbani. Mentre dall'amministrazione comunale è stato spiegato che l'impresa “Eredi Marcucci Alfio Snc” avrebbe acquisito le necessarie autorizzazioni e che il progetto prevede che alla fine dell'attività estrattiva “tutte le strutture utilizzate al fine dell'attività verranno smantellate”. A garanzia di questo è stata rilasciata al Comune una polizza fideiussoria di 718.148,33 euro. Abitanti e imprenditori turistici della zona però, per difendere i propri interessi, si sono rivolti all'avvocato Patrizio Leozappa specializzato in controversie ambientali per tentare di sospendere un'attività che, come segnalato dagli stessi residenti, nel frattempo è andata avanti. Tra l'altro, i residenti ribadiscono come si siano trovati di fronte al fatto compiuto: “Gli abitanti non sono stati informati e si sono allarmati all'inizio dei lavori”, aveva scritto sul suo profilo Facebook una residente. “Il borgo di Poreta – si legge invece nella motivazione della petizione avviata da Lea Battistoni su Change.org -, borgo del Cuore Fai, patrimonio mondiale per la Fao, candidato al riconoscimento di bene culturale per l'Unesco, che sorge al centro dell'Umbria, sito ricco di reperti storici, di ville antiche, di uliveti, è minacciato sia dalle presenze di vaste e profonde cave di pietrisco aperte a seguito del piano regolatore, varato dal Comune, sia dalla imminente realizzazione di un impianto trita-macerie, provenienti da altri comuni e non trattate, situato in prossimità del paese. Si tratta di un impianto che produrrà inquinamento ambientale ed acustico (la struttura lavorerà 24 ore su 24); un impianto che danneggerà pesantemente lo sviluppo economico di Poreta basato sul turismo e la coltivazione dell'ulivo. Occorre agire immediatamente, affinché vengano fermati i lavori in corso e si apra un tavolo di confronto con Comune di Spoleto e Regione Umbria e rappresentanti della Comunità di Poreta”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA