Bastardo, la scuola è nuovissima ma il riscaldamento non funziona: bimbi a casa per dieci giorni

Il sindaco Petruccioli all'inaugurazione della scuola primaria di Bastardo
di Ilaria Bosi
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Martedì 19 Gennaio 2021, 16:00

GIANO DELL’UMBRIA - Il riscaldamento funziona a singhiozzo e la scuola, consegnata poco più di un anno fa, è costretta a chiudere per dieci giorni. Succede a Bastardo di Giano, dove il sindaco Manuel Petruccioli ha firmato lunedì l’ordinanza che dispone la chiusura della scuola primaria da martedì 19 a mercoledì 27 gennaio compreso. Il covid-19, stavolta, non c’entra e i motivi della chiusura vanno ricondotti al cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento. La scuola in questione, realizzata con i fondi post sisma, è stata inaugurata il 12 settembre 2019, ma le pecche all’impianto di riscaldamento – secondo quanto si evince dall’ordinanza sindacale – sarebbero emerse quasi subito. Ora sarà necessario effettuare dei lavori di integrazione. Interventi, spiegano dall’amministrazione comunale, di cui per ora si farà carico l’ente, impegnando 22mila euro. La decisione, soprattutto per le tempistiche, sta sollevando qualche perplessità, soprattutto per le famiglie costrette a organizzarsi con scarso preavviso.

E c’è chi osserva: «Visto che le criticità erano note da tempo, perché non si è approfittato delle vacanze natalizie per fare l’intervento?». Nell’ordinanza sindacale firmata lunedì, del resto, il primo cittadino rende noto: «Sin dalla prima attivazione dell’impianto termico, e quindi sin dall’inizio dell’anno scolastico 2019-2020, si sono riscontrate problematiche legate a una impossibilità di garantire con continuità il riscaldamento dei locali. Anche quest’anno si sono riscontrate le stesse problematiche nel funzionamento dell’impianto termico, nonostante gli interventi eseguiti sia dall’assistenza tecnica della casa produttrice della caldaia a biomasse, sia delle ditte incaricate della gestione calore degli edifici di proprietà comunale». Il sindaco Manuel Petruccioli ha assicurato alle famiglie che, qualora i lavori dovessero concludersi prima del termine previsto, «l’ordinanza sarà immediatamente revocata».

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