Blitz del Ros, sei nei guai per istigazione a delinquere ed eversione

Blitz del Ros, sei nei guai per istigazione a delinquere ed eversione
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Giovedì 11 Novembre 2021, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 13:24

PERUGIA - Istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Sono queste le contestazioni che la Procura di Perugia muove nei confronti di sei persone. Dalle prime ore di questa mattina, infatti, i carabinieri del Ros, con il supporto dei comandi provinciali di Casgliari, Cosenza, Cremona, Genova, Lecce, Massa, Perugia, Roma, Taranto e Viterbo hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Tribunale di Perugia, su richiesta della Procura. «Destinatari dei provvedimenti, fondati sulle risultanze delle indagini coordinate in costante collegamento investigativo dalle procure di Milano e Perugia - sono sei indagati, gravemente indiziati dei reati di istigazione a delinquere, anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico».  Tra i destinatari delle misure, secondo quanto riportato dal padre sui social, c'è anche lo spoletino Michele Fabiani, agli arresti domiciliari. L'operazione è stata illustrata dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, dal coordinatore antiterrorismo della procura di Milano, Alberto Nobili, dal comandante del Ros generale Pasquale Angelosanto, e dalla pm perugina Manuela Comodi.

«Contestualmente alle misure cautelari,sono state eseguite numerose perquisizioni su tutto il territorio nazionale» nell'ambito dell'operazione dei carabinieri del Ros contro un gruppo di anarco-insurrezionalisti.

Come fa sapere la procura di Perugia, le indagini, avviate nel 2018 e coordinate in costante collegamento investigativo dalle Procure della Repubblica di Milano e Perugia con la supervisione della Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo, hanno permesso di documentare «l'operatività di un gruppo di anarco-insurrezionalisti avente base presso il Circolaccio Anarchico di Spoleto ( Perugia), luogo di aggregazione dove veniva discussa e approfondita la dottrina 'federativista anarchicà e successivamente diffusa».  «Scegliamo la strada non certo la più semplice della distruzione totale di ogni forma e struttura di dominio esistente», era scritto in un altro passaggio pubblicato sul periodico clandestino.

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