Prostituzione e clandestini, la Direzione
nazionale antimafia: «Umbria crocevia europeo»

Prostituzione e clandestini, la Direzione nazionale antimafia: «Umbria crocevia europeo»
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Martedì 18 Febbraio 2014, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 14:06
PERUGIA - Il quadro questo: Massiccia presenza sul territorio regionale (ed in particolare nel perugino) di compagini criminali composte prevalentemente da cittadini stranieri ed operanti in sinergia con singoli soggetti italiani residenti nella regione. E arriva direttamente dalla relazione del consigliere della corte d'appello di Perugia Leonida Primicerio, inserita nell'ultima relazione della Direzione nazionale antimafia.



«Le strutture criminali, sia italiane che straniere, che agiscono sul territorio regionale spaziano dal traffico anche internazionale di sostanze stupefacenti, alla tratta di esseri umani (l'Umbria si contraddistingue da almeno un decennio per essere territorio di destinazione finale della tratta soprattutto di giovani donne provenienti dai paesi dell'Europa dell'Est destinate poi alla prostituzione su strada e/o nei

numerosi locali notturni della regione), al riciclaggio e/o al reimpiego di capitali rivenienti da associazioni di tipo mafioso (in particolare dalla camorra e dalla 'ndrangheta)»: è quanto emerge dalla relazione.



La relazione evidenzia che c'è in atto una sorta di «integrazione criminale» che si sta sempre più diffondendo, con un «sostanziale mutamento nella struttura sociale radicata nel territorio».



La relazione annuale sulle attività del procuratore nazionale antimafia e della direzione nazionale antimafia, in cui è inserita quella della corte d'appello di Perugia, è del gennaio scorso e riguarda il periodo primo luglio 2012-30 giugno 3013.
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