Lo fa, nel corso di un forum al Messaggero, citando quei dati del Viminale che testimoniano l’efficacia del percorso intrapreso e fra tutti il -15.8% rispetto al 2012 nel capoluogo in fatto di reati riguardanti gli stupefacenti. Ma anche ammettendo «un trend crescente dei delitti nel 2013, seppur in linea con la media nazionale» e come «ci sia tanto da fare» sul versante dei furti (aumentati di oltre il 24 per cento nel 2013) e della clandestinità intesa come «manovalanza per tutta una serie di crimini che vanno dallo spaccio, ai furti alla prostituzione» considerando che «oltre il 40% dei delitti scoperti in Umbria sia stato purtroppo commesso da stranieri».
Avanti lungo la strada intrapresa, dunque. Ricordando sempre come, nonostante i cittadini e il mondo dell’associazionismo possano fare molto, il tema della sicurezza passi «principalmente per lo Stato» e sottolineando come «i problemi si risolvono affrontandoli e non negandoli, come successo per un periodo troppo lungo in cui ci siamo preoccupati di mostrare una certa immagine».
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