«Umbria peggiore d'Italia», provvedimento disciplinare al medico che critica sui Social

«Umbria peggiore d'Italia», provvedimento disciplinare al medico che critica sui Social
di Luca Benedetti
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 12:25

PERUGIA L’avevano seguito in tanti nella sua conferenza sui social in cui spiegava i motivi per cui l’Umbria era finita in una condizione di crisi rispetto ala situazione sanitaria legata all’emergenza Covid. Tanti che qualcuno aveva lanciato il tam-tam tra amici. «Collegati oggi pomeriggio, vedrai che dice il medico». Quel medico, non è stato tenero con il sistema sanitario chiamato ad affrontare l’emergenza Coronavirus e adesso si trova, secondo quanto risulta al Messaggero, sotto provvedimento disciplinare della Asl 1 che un paio di giorni dopo la video conferenza sociali (c’è stata a inizio del mese), ha subito fatto scattare la contestazione in base al Codice di comportamento dell’ Asl 1 che è stato modificato con delibera del commissario straordinario in 10 aprile di due anni fa.
«L’Umbria ha i peggiori dati d’Italia», è stato detto tra l’altro durante la diretta social, affrontano i temi delle terapie intensive piene, della regione arancione delle scelte di politica sanitaria, della paura degli anziani ad andare in ospedale e delle difficoltà di curare chi è malato di tumore vista il crescere dell’emergenza che poi, qualche giorno dopo, ha portato la direzione generale della sanità regionale a bloccare le attività chirurgiche non urgenti, le attività ambulatoriali con gli accessi degli ospedali che sono diventati blindati visto che proprio dal Santa Maria della Misericordia di Perugia, si è acceso il cluster con la variante brasiliana.
Tra i temi che furono affrontati durante la conferenza social anche il costo dei tamponi fatti dai privati confrontando quelli dell’Umbria con quelli delle altre regioni. Molto probabilmente il presupposto per aprire l’azione disciplinare è al punto nove del Codice di comportamento. Il punto sub sette, infatti, dice chiaramente che tra i doveri del dipendente-collaboratore, c’è anche quello di «non diffondere informazioni e/o commenti, anche attraverso il web e i social network, volutamente atti a ledere l’immagine o l’onorabilità di cittadini, di colleghi, superiori gerarchici o dell’amministrazione in generale». Evidentemente quelle parole dette davanti a una platea, comunque numerosa e quindi importante, ha fatto decidere i vertici della Asl 1 per l’avvio del provvedimento disciplinare. Un passo praticamente obbligato vista la lettera del Codice di comportamento. Passo obbligato della Asl 1 a cui corrisponde il diritto, naturalmente del medico, stimato a apprezzato professionista non solo dai colleghi, di spiegare le proprie ragioni. Medico che, per esempio, dopo la contestazione ha rimosso, da quanto è stato possibile verificare, il suo intervento social.
Un altro dei passaggio chiave del Codice di comportamento dell’Azienda sanitaria del Perugino, c’è anche quello della «correttezza, nei rapporti interni ed esterni il dipendente/collaboratore agisce con diligenza e professionalità, con rispetto delle regole e di tutte le professionalità presenti, con cura dell’ambiente di lavoro e del patrimonio/risorse aziendali...».
Nella velocità con cui l’Azienda ha aperto il fascicolo disciplinare a carico del medico che ha sfogato sui sociali la sua delusione per la situazione che si è creata nella gestione dell’emergenza Covid in Umbria, c’è chiaramente la volontà di arrivare il prima possibile a definire una vicenda particolarmente delicata in un momento in cui tutta la sanità regionale è sotto pressione per cercare di gestione quella che per gli esperti è la terza ondata della pandemia.

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