Infrastrutture, 6 milioni accantonati e mai utilizzati: Mencaroni va alla guerra

La Nuova Ss 77
di Luca Benedetti
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Domenica 4 Luglio 2021, 19:30

PERUGIA - La guerra del tesoretto vale sei milioni di euro, ma ha un peso politico molto più ampio. La guerra del tesoretto è quella che vede da una parte la Camera di Commercio dell’Umbria che ha ereditato il ruolo dalla Camera di Commercio di Perugia e dall’altra la Spa in portafoglio Anas, la Quadrilatero.
Il tesoretto è la quota che ogni anno ha versato alla Quadrilatero la Camera di Commercio, prima di Perugia e ora dell’Umbria e che dal 2016 il presidente Giorgio Mencaroni(prima leader dell’Ente camerale di Perugia e ora di quello dell’Umbria) ha deciso di non versare più. C’è la posta nel bilancio, cioè l’accantonamento perché il versamento è in forza di un accordo alla nascita della Quadrilatero e quindi i soldi devono essere vincolati. Ma quei sei milioni di euro sono lì. Fermi. Perché? Il perché, Mencaroni, lo ha spiegato l’altra settimana durante il consiglio della Camera di Commercio per annunciare che c’è una lettera di Quadrilatero che chiede di rispettare gli impegni. A breve ci sarà anche un incontro per trovare una soluzione e uscire dall’impasse. Certo, carte alla mano, i margini di manovra per la Camera di Commercio, è strettissimo, ma la partita diventa politica.
La guerra è legata al fatto, come ha ricordato Mencaroni in consiglio, che non tutte le infrastrutture per cui era nata la Quadrilatero Umbria–Marche sono terminate.
«Non solo- attacca Alessandro Petruzzi, leader di Federconsumatori Perugia- alcune non le abbiamo visto neanche sulla carta o non sono ancora terminate. Per esempio il collegamento tra la Perugia-Ancona e la variante alla SS 77, la stessa Perugia-Ancona. E le infrastrutture di supporto per aiutare le aree in difficoltà dell’Appennino. Dove sono? Ecco perché sbloccare quei milioni accantonati utilizzando del dieci per cento dei diritti camerali, sarebbe strategico,. Visto che le opere non sono finite o non sono neanche realizzate, quei soldi sarebbe opportuno che tornassero a disposizione della Camera di Commercio per iniziative di supporto alle imprese in un momento chiave della ripartenza. Tra l’altro- incalza ancora Petruzzi- anche durante il consiglio della Camera di Commercio dell’Umbria- è stato sottolineato come le interlocuzioni con i parlamentari umbri, vari sottosegretari e istituzioni varie, compresa la Regione, non ha dato frutti. Aggiungo tanti, troppi silenzi su una partita delicatissima. Considerate che quei diritti camerali vanno versati per lo scopo con cui è nata la Quadrilatero fino al 2037. Una montagna di soldi, se in meno di cinque anni si è arrivati già a sei milioni. Ecco perché un intervento politico sarebbe quanto mai importante. Pensate solo alla galleria della Guinza sulla Due Mari. Soldi messi e lavori mai fatti. Allora sbloccare quegli accantonamenti per darli alle imprese in un momento come questo-sostiene Petruzzi- sarebbe una mossa chiave. Con quei sei milioni la Camera di Commercio potrebbe sostenere progetti importanti invece di tenerli parcheggiato o di versarli per lavoro in ritardo, o a volti neanche fatti rispetto al piano iniziale».
Quadrilatero Marche Umbria Spa, ata nel 2003, come è spiegato nel siuto di Ansa, è la società del Gruppo Anas che opera per completare l’omonimo sistema di rete infrastrutturale “ Quadrilatero Marche Umbria”. È una società pubblica di progetto senza scopo di lucro.
«La mission dell’azienda-spiega la scheda di Anas- sta nel completamento e adeguamento di arterie principali tra le regioni Marche e Umbria (l’asse Foligno-Civitanova Marche strada statale 77, la direttrice Perugia-Ancona statali 76 e 318, la strada Pedemontana delle Marche) e di altri interventi viari, idonei ad assicurare il raccordo con i poli industriali esistenti e, più in generale, a migliorare ed incrementare l’accessibilità alle aree interne dei territori interessati».

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