Britti-Gazzè, l'anima blues
non la spunta sul gusto pop

Britti-Gazzè, l'anima blues non la spunta sul gusto pop
di Fabio Nucci
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Sabato 13 Luglio 2019, 00:38 - Ultimo aggiornamento: 23:56

PERUGIA - Il direttore artistico Carlo Pagnotta non ama accostare gli artisti ospiti di Umbria jazz ai talent o a Sanremo. Anche se poi al festival perugino qualcuno di questi artisti c'è passato. Come Alex Britti e Max Gazzè che insieme mettono insieme una decina di partecipazioni alla kermesse dei fiori. Ma poco importa, il loro ruolo in questa edizione è ben diverso: combinare la loro anima pop con le loro comuni radici blues. Il pubblico presente, con la gradinata sold out da giorni e la platea con un notevole colpo d'occhio, promettono un'ottima serata di musica. Aperta dall'inossidabile chitarra di Robben Ford. Così il viaggio a bordo della bluesmobile continua. 

I due cantautori sono insieme sul palco e da subito si capisce che lo spirito di In missione per conto di Dio non è solo celebrativo. L'inizio è Gelido ma il tempo di un assolo di chitarra ed è subito Vento d'estate, in una versione smontata e ricucita quasi in stile Police. Merito dei giri di basso di Max e della dinamica offerta dalla batteria di Manu Katchė. "Ė il momento di presentare i nostri pazzi complici", dicono i due cantautori annunciando anche Flavio Boltro, non nuovo alle collaborazioni con Britti del quale introduce una toccante Nomi, non certo tra i suoi brani più noti. Ma questo rientra nello spirito del progetto. Così, ecco scorrere Esci piano di Alex e Annina mia di Max, mentre sul palco la strana coppia introduce anche Clemente Ferrari, genio dell'organo Hammond e dei synth.

L'amore pensato restituisce una dimensione rock blues quasi anni '70, ricordandoci lo stile romantico spigoloso di Gazzè. "Un giorno apriremo una porta d'entrata, tu bianca e fatata sarai la mia luce".
Un'abilità lirica non scontata che si rivaluta anche in Britti quando sulle note di Boltro "inventa" Le cose che ci uniscono.
Il pubblico forse si aspettava più hit, ma apprezza anche perché il livello musicale sale di tono con Boltro che duetta con la chitarra di Britti, entrambi sostenuti dal tappeto ritmico di Gazzè e Katchė.

"Questa canzone l'avevo scritta qualche anno fa", racconta Britti, "Poi l'ha incisa lui però. Ma dico? Si fa così?!". I due bluesman sono prima di tutto amici e scherzano sulle origini de "L'uomo più furbo", il pezzo proposto in veste più fedele all'originale. Vestita in chiave Blue jazz, il successo di Gazzè "Mentre dormi", che strappa l'applauso più fragoroso. C'è spazio anche per un pezzo di Manu Katchė, Keep connection, prima di una divertente versione accelerata di un'immancabile Jazz di Britti che poi si lancia sul suo cavallo di battaglia, Oggi sono io. Una versione tutta giocata sulla sofferta vocalità di Alex, impreziosita dalle incursioni della tromba di Boltro.

Il pubblico comincia a farsi trasportare, ballando e cantando poi sulla briosa La vita com'è di Gazzè che fa salire di tono il live, trasmesso in diretta su RTL. Il tempo è maturo per un altro grande successo di Britti, il singolo d'esordio Solo una volta (o tutta la vita). Il finale vira nettamente verso i gusti del pubblico più trasversale, con i brani più noti dei due che vengono proposti uno dietro l'altro.

La chiusura è affidata così a Sotto casa, il brano più cantato e ballato dell'intera serata (e guarda caso è uno dei brani sanremesi di Gazzè, il più gettonato del Festival 2013). Il bis è una dichiarazione d'amore verso le radici musicali della copia, Blues man, che ha il gusto di un ottimo caffè dopo una cena a menù fisso che ha convinto ma non esaltato.

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