Influenza, casi raddoppiati rispetto allo scorso anno. Più colpiti i bimbi fino a quattro anni

Influenza, casi raddoppiati rispetto allo scorso anno. Più colpiti i bimbi fino a quattro anni
di Selenio Canestrelli
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Martedì 14 Dicembre 2021, 13:00

PERUGIA  Influenza, casi quasi raddoppiati nei primi giorni di dicembre rispetto all’anno scorso, con la fascia di età da zero ai quattro anni che risulta essere la più colpita. L’Umbria, intanto, è tra le regioni con il livello di incidenza più alto tra sindromi influenzali e simil influenzali, posizionandosi sopra la soglia.

Complessivamente, in base ai dati della rete di sorveglianza Influnet dell’Istituto superiore di sanità, nella prima settimana di dicembre ci sarebbero stati oltre 5mila casi tra febbre e raffreddori: i bambini più piccoli, come detto, sono quelli più colpiti (il 15,61 per mille), mentre le altre fasce di età sembrano difendersi bene, complici probabilmente, sostiene il dottor Michele Mencacci pediatra e, segretario provinciale della Fimp Perugia, la Federazione italiana medici pediatri, «le mascherine che stanno proteggendo la fascia dai 6 anni anche dall'influenza, mentre con la chiusura delle scuole per le vacanze natalizie potremmo assistere a un ulteriore calo, con la campagna di vaccinazione che avviene di fatto fino a febbraio anche per evitare una concomitante infezione Sars-Cov 2». Insomma, occhi puntati sull’influenza che sta tendendo banco anche se pare che si stia assistendo a una lieve deflessione in questo momento e c’è molta attenzione da parte dei medici su quale potranno essere gli sviluppi nelle prossime settimane tra vacanze di Natale e feste in famiglia. Per ora parlano i dati: nella stagione 2020-2021 praticamente il virus non ha circolato e ora sembra prendersi tutto lo spazio lasciato libero lo scorso inverno. Cifre molto alte «che mai - sottolinea il pediatra - se non nel 2009 (anno dell'arrivo del ceppo H1N1) si erano osservate tra ottobre e dicembre. Se si fa una valutazione per età emerge che attualmente le sindromi simil influenzali sono appannaggio pressoché totale della fascia 0-4 anni». Ed ecco che i medici e i pediatri allungano il passo sulle vaccinazioni con una campagna mirata per i bambini 6 mesi 6 anni e per i "fragili" 7-14 (e conviventi), utilizzando il vaccino vivo attenuato (spray nasale) e inattivato (iniettivo) e il tutto avviene presso gli ambulatori o presso i distretti sanitari.

Se a preoccupare, oltre il Covid-19, è anche la curva di crescita dei casi di influenza, desta ancora preoccupazione l’ondata di casi riconducibili al virus respiratorio sinciziale, il virus che causa la bronchiolite. Cosa sta succedendo? «Il virus in questione non è una novità - spiega il dottor Mencacci - In genere ci si entra in contatto nei primi anni di vita, e in una situazione normale i bambini di età avanzata lo hanno già conosciuto e ne sono immuni, per cui manifestano pochi sintomi. Ma quest'anno è diverso. Tutti i virus trovano un substrato più fertile perché negli ultimi due anni scolastici non è circolato quasi nulla. Infatti, siamo tutti più recettivi, e si sta verificando una circolazione virale davvero straordinaria per cui è bene prendere alcuni accorgimenti per cercare di prevenire il più possibile il contagio». Tra questi «è basilare proteggete i neonati e i lattanti, soprattutto se sotto ai sei mesi di vita, da ogni possibile contagio famigliare, scuola e soprattutto asilo solo per i bambini in completo benessere e se nota che c'è una progressione di sintomi dal banale raffreddore, alla tosse, alla difficoltà respiratoria (aumento della frequenza, affanno, presenza di rientramenti al torace al giugulo o all'addome) va contattato il pediatra. Importante è mantenere sempre idratati i piccoli, anche attaccandoli al seno. La terapia della vera bronchiolite è idratazione (per bocca finché ci si riesce, altrimenti con flebo) e ossigeno se serve. Non ci vuole l'antibiotico e nemmeno il cortisone: infatti il virus in questione mediamente può essere molto più rischioso dello stesso Covid per un bambino molto piccolo, con la sintomatologia che può evolvere molto rapidamente».

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