Trattori in rivolta, fioritura a rischio: ennesima beffa per Castelluccio

Trattori in rivolta, fioritura a rischio: ennesima beffa per Castelluccio
di Ilaria Bosi
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Domenica 25 Aprile 2021, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 10:08

NORCIA - Fioritura a rischio per la burocrazia, venticinque trattori in rivolta contro la decisione di privare gli agricoltori degli spazi di ricovero per mezzi, sementi e lenticchie. È una vicenda al limite del paradosso e che rischia di segnare per sempre lo spettacolo della fioritura quella che sta mobilitando gli agricoltori, che il Primo maggio occuperanno con i propri mezzi la piazzetta di Castelluccio. Il motivo è semplice: la Regione, citando anche una nota del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ha di recente comunicato a Comunanza e Cooperativa agricola che a breve verranno rimossi i tre tunnel che, dopo il sisma, avevano avuto la funzione di rimessaggio agricolo, non essendo più disponibili depositi e magazzini privati, tuttora terremotati. Quelle strutture, già all’epoca considerate dagli agricoltori inidonee per resistere ad alta quota, sono state in gran parte smantellate dal vento nel novembre scorso. Il problema vero, però, è che al contrario di quanto avevano chiesto gli agricoltori nei mesi scorsi, i tunnel non verranno sostituiti. La spiegazione ha il sapore della beffa: «Le strutture temporanee – si legge nella scarna comunicazione della Regione – erano state installate in fase emergenziale… in quanto il sisma, oltre a provocare l’impossibilità di utilizzare le strutture ivi presenti, aveva anche interrotto la viabilità», ora ripristinata. Quindi, la mancata sostituzione viene motivata con il venir meno delle esigenze che avevano portato alla loro installazione.

Come se l’emergenza, insomma, a Castelluccio fosse terminata. Eppure la ricostruzione non parte, i rimessaggi privati sono tuttora indisponibili e percorrere quotidianamente con i trattori la Norcia-Castelluccio comporta quasi tre ore viaggio, cui vanno aggiunti i tempi necessari, ogni volta, per caricare e scaricare le sementi e, nella fase di raccolta, fare un primo stoccaggio. «La motivazione ha dell’incredibile – dice con amarezza il portavoce degli agricoltori, Gianni Coccia – visto che a Castelluccio, dal 2016 a oggi, non è stata spostata neanche una pietra, il borgo ha perso la sua identità e difficilmente potrà ritrovarla. Siamo stanchi di subire le decisioni prese da chi non solo non conosce il territorio, ma nega anche le esigenze primarie a chi qui ha speso una vita e continua a fare tantissimi sacrifici». Cosa farete? «La spola quotidiana tra Norcia e Castelluccio non è ipotizzabile: oltre ai tempi, in caso di temporali, dove dovremmo mettere il raccolto? La fioritura è uno spettacolo che tutto il mondo ci invidia: per continuare a garantirla devono essere create le condizioni». Altrimenti? «Il prossimo anno, circa dieci ettari di terreni, in ordine sparso, non saranno seminati e lo spettacolo della fioritura resterà soltanto un ricordo». Una prospettiva da scongiurare e che sta mobilitando addirittura la Bbc, il principale canale pubblico della Gran Bretagna. E la Regione? «Nessun segnale». 

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