SPOLETO - Chiedono chiarezza e trasparenza sul bando di vendita, ma anche risposte immediate sul pagamento della tredicesima, non ancora corrisposta, e del tfr agli stagionali. Sono tornati a manifestare lunedì, davanti ai siti di Spoleto e Casalta, i circa 150 lavoratori di Fattorie Novelli, impegnati nel settore uova. Bocciata nei giorni scorsi la proposta di concordato in bianco per la società agricola, i sindacati chiedono la convocazione di un tavolo, rigorosamente in presenza, per avviare un confronto anche con le curatele dei fallimenti Gruppo Novelli (Terni) e Alimentitaliani (Castrovillari) e con l’amministratore di Fattorie. La prima risposta, considerata insufficiente, è arrivata nel pomeriggio, con la convocazione per il 25 gennaio di un incontro da parte di Alimentitaliani, ma in modalità a distanza. «Dobbiamo vederci a quattr’occhi – ha più volte evidenziato Loreto Fioretti di Fai Cisl – perché dopo nove anni di braccio di ferro siamo a un momento cruciale, nel quale è importante parlarci in faccia, pur nel rispetto delle norme di contenimento del Covid». A preoccupare Fai, Flai e Uila ci sono anche alcune imminenti scadenze. Dopo che il giudice delegato di Terni, Luciana Nicolì, ha detto dichiarato inammissibile la proposta di concordato in bianco, Fattorie è tornata in bonis: «Vi è quindi la preoccupazione che potrebbe riprendere l’asta giudiziaria sui capannoni di Casalta e stavolta è anche probabile che vada a buon fine. Occorre capire se la curatela è in grado di dare risposte con un bando di vendita imminente della filiera uova, per scongiurare altre situazioni sconvenienti». Si invocano continuità aziendale e mantenimento dei livelli occupazionali e, soprattutto, dell’unitarietà della filiera. «Ci vogliono imprenditori seri, con il pedigree – è stato ribadito – che vogliano veramente investire sulla filiera e non prendere soltanto il marchio». Di momento cruciale per il futuro di Fattorie hanno parlato sia Loreto Fioretti (Fai Cisl), che Gianluca Menichini (Flai Cgil) e Mirko Ghiandoni (Uila Uil). Quest’ultimo non ha esitato a parlare di situazione «ormai degenerata, in cui non si intravedono sbocchi. Serve un bando di vendita chiaro, invece assistiamo a continui rimandi e riceviamo notizie sulla non applicabilità dei progetti di vendita dei beni». L’unico modo per dare tranquillità ai lavoratori e all’azienda, quindi, è il bando di vendita, in cui i rappresentanti dei lavoratori vorrebbero essere coinvolti per recitare una parte «da protagonisti». Gianluca Menichini, partendo dal picchetto di un mese e mezzo fa, ha ricordato: «La situazione non solo non si è chiarita, ma da allora ad oggi è addirittura peggiorata. Non abbiamo segnali su tredicesima e Tfr e non si può continuare a chiedere pazienza ai lavoratori, che hanno già dato e tanto». Qualche scintilla si è registrata a fine picchetto, davanti allo stabilimento di Spoleto. Tra i sindacalisti, però, c’è chi minimizza: «Nessuno scontro, solo qualche differenza di vedute in un momento che è difficile e delicato per tutti».
LA NOTA INTEGRALE DI FAI CISL, FLAI CGIL E UIL UILA
Fattorie Novelli: lavoratori di nuovo davanti ai cancelli I sindacati chiedono il pagamento delle spettanze arretrate e massima attenzione sul mantenimento dell’unitarietà del gruppo Lavoratrici e lavoratori di nuovo in presidio davanti ai cancelli delle Fattorie Novelli a Spoleto e a Casalta (Amelia) insieme ai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell’Umbria per chiedere lo sblocco dello stallo in cui da troppo tempo è finita la vertenza che interessa 150 addetti dell’azienda che produce uova per il marchio Ovito.