Personale all'osso e ripresa in affanno, ma Tesei assicura: «L'ospedale di Spoleto resta strategico»

Una rappresentanza di cittadini e associazioni ha atteso l’arrivo della presidente Tesei nel cortile del San Matteo degli Infermi
di Ilaria Bosi
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Martedì 27 Luglio 2021, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 11:33

L’ospedale di Spoleto? «Strategico nella politica sanitaria della Regione», ma ancora decisamente lontano dal ripristino delle attivitàpresenti prima della suariconfigurazione in struttura Covid. La conferma si è avuta lunedì, al termine  della visita effettuata dallapresidente Donatella Tesei, che oltre a ribadire le buone intenzioni della Regione sul futuro del presidio, non ha fornito tempi e modalità di riattivazione. La governatrice, accolta da un presidio di cittadini e associazioni, ha incontrato una parte del  personale e ha fatto il punto della  situazione con i vertici della Asl 2. Sono trascorsi più di due mesi, del resto, da quando il San Matteo ha cessato formalmente di essere una struttura Covid, ma l’auspicato percorso verso il graduale ritorno alla normalità appare più lungo del previsto. I numeri forniti qualche ora dopo il sopralluogo, infatti, potrebbero trarre in inganno, se non contestualizzati adeguatamente e calati nella effettiva realtà del presidio. A pesare di più, c'è l'inarrestabile  emorragia di personale (le tante procedure aperte, per ora,non sono bastate a invertire la tendenza) e – probabilmente di conseguenza - la mancata riattivazione di tutte quelle strutture complesse che rendono tale un ospedale con classificazione Dea, emergenza eurgenza. Secondo la Regione, ad esempio, «il pronto soccorso ha ripreso appieno le proprie attività. Nel periodo 28 maggio-17 luglio – si legge - sono stati effettuati 2.247interventi complessivi». Che tipo di interventi? Difficile saperlo, anchese la stessa Asl 2, qualche settimana fa, ha specificato che «per i casi di particolare gravità e urgenza» occorre disporre  «il trasferimento nell’ospedale di Foligno». Drammaticala situazione dei cardiologi: dei 5 presenti sulla carta, una è in maternità, un altro a mezzo servizio per motivi di salute, altri due impossibilitati ad assicurare guardie o reperibilità. «Pertanto – spiega la Regione – le attività di reparto sono sospese». Tornando al Pronto Soccorso, invece, il quadro del personale non sembra drammatico: invariato il numerodei medici, aumentati di 5 unità gli infermieri. Restano due le ambulanze del 118 a disposizione, mentre aumenta la  dotazione dei mezzi non legati al pronto  intervento o alle urgenze. Per la Chirurgia, la Regione parla di«attività riprese appieno, soprattutto per la robotica tornata ai livelli pre-covid». Le attività cui ci si riferisce, va specificato, sono quelle programmate, multidisciplinari, e di non particolare gravità. Pesa, su questo fronte, la carenza di anestesisti: 4 in meno in pochi mesi.Il bando per l’assunzione a tempo indeterminato di quattro rianimatori scade il 19 agosto. In ripresa, secondo i dati della Regione, altri servizi : sulla strada della normalità vengono indicati quelli di Oculistica (fra un mese riprenderanno anche gli interventi di cataratta), laboratorio analisi e Radioterapia.

Per quest’ultima, oltre alla carenza di personale, si conferma «la volontà di dotarla di un nuovo acceleratore lineare»: a dir poco necessario, se si vuole continuare a garantire le prestazioni ai  pazienti oncologici. Punto Nascita e Pediatria ancora lontani da una riattivazione: mancano i pediatri e a fine agosto la ginecologia riprenderà solo alcune attività di day hospital. Poi si vedrà. Cinque, in generale, le procedure  concorsuali aperte.

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