Covid, mamma e figlia muoiono una dopo l'altra: contagiate al ristorante

Covid, mamma e figlia muoiono una dopo l'altra: contagiate al ristorante
di Egle Priolo
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Lunedì 27 Settembre 2021, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 09:25

PERUGIA - In Umbria la curva dei contagi continua a scendere, il numero di decessi è fermo a 1.448 dall'inizio della pandemia, ma dietro i freddi numeri si celano ancora storie strazianti.

Come quella di una mamma e una figlia, 86 e 59 anni, morte a poche ore di distanza dopo aver contratto il coronavirus, probabilmente sul posto di lavoro.
Una storia tragica che arriva da Norcia, dove la 59enne, secondo quanto appreso dal Messaggero, insieme ad altri familiari, gestiva un ristorante. Ed è proprio tra quei tavoli che è probabile siano state entrambe contagiate, mentre si lavorava dopo un anno difficile per tutto il settore, che tra l'altro proprio a Norcia si stava riprendendo dopo l'ultimo terremoto.
Entrambe erano originarie di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, ma da anni vivevano e lavoravano in Umbria. E quando la malattia ha reso necessario il loro ricovero, sono state trasferite e curate in strutture sanitarie: la mamma è stata ricoverata in una residenza per anziani a Fermo, mentre la figlia è stata portata all'ospedale Santa Maria della misericordia di Perugia. E dopo un lungo ricovero, entrambe si sono dovute arrendere alla malattia, che non ha lasciato loro scampo per le complicazioni dovute all'infezione. La 59enne è deceduta lo scorso 19 settembre, nel reparto di Terapia intensiva, a poco tempo di distanza dalla mamma. Insieme tutta la vita e lontane, divise, nel momento più drammatico.
Non è confermato se le due donne fossero state vaccinate o meno, ma di certo la loro storia ricorda ancora una volta come il virus sia ancora capace di distruggere famiglie e demolire vite intere. Nonostante lo sforzo dei sanitari, che le hanno accudite fino all'ultimo.

I DATI
Intanto, come anticipato, la curva dei contagi prosegue la sua discesa: tornano meno di mille gli attualmente positivi al Covid in Umbria, 991 in base ai dati della Regione aggiornati a ieri, 35 in meno di sabato. Erano 1.182 domenica scorsa. I nuovi casi registrati sono stati invece 45, con 80 guariti. I tamponi analizzati sono stati 1.600 e i test antigenici 6.112. Il tasso di positività sul totale è dello 0,58 per cento (era 0,63% sabato e 0,9% domenica 19 settembre). Sostanzialmente stabile il quadro degli ospedali, con 46 ricoverati, uno in più, due dei quali in terapia intensiva. La media mobile settimanale dei contagi è ora pari a 50: 350 casi settimanali come due mesi fa.
Sul fronte delle vaccinazioni, prosegue la campagna: solo tra venerdì e sabato ci sono stati oltre 2mila nuovi vaccinati, di cui 1.900 con prima dose, il resto con vaccino monodose o unica somministrazione perché ex positivi. E negli ultimi sei giorni, sono stati registrati 6.643 nuovi vaccinati con una crescita del 50 per cento rispetto ai sei giorni precedenti. Cala quindi anche il numero dei no vax: ora sono circa 123mila e uno su cinque ha tra i 40 e i 49 anni (i cinquantenni sono circa 20mila, i quarantenni 23mila). Considerando l'intera popolazione e chi è in attesa di richiamo, la copertura è del 76,7 per cento, vicino all'immunità di comunità stabilita all'80 per cento del totale della popolazione (compresi gli under 12). 
E mentre questa mattina a Magione rientra a scuola una classe, vanno in quarantena un'altra classe della primaria e i bambini che hanno condiviso uno scuolabus con un alunno risultato positivo. 

L'ESPERTO
«I modelli matematici dicono che la curva dell'epidemia Covid in Umbria continua a scendere. È piegata verso il basso e ormai a due settimane dalla riapertura della scuole non si vedono effetti negativi anche se continua a servire prudenza»: è l'analisi del professor Luca Gammaitoni, fisico sperimentale dell'Università degli Studi di Perugia che studia i numeri della pandemia fin dal suo esordio. «Quale è la differenza rispetto allo scorso anno? I vaccini, che hanno un ruolo fondamentale», aggiunge rispondendo all'Ansa. «Le cose vanno come avevamo previsto e auspicato - spiega Gammaitoni -, con l'Umbria che per l'evoluzione temporale della curva è leggermente avanti rispetto al resto d'Italia».

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