Uj-Benson, l'amore più grande
Il jazz batte anche la pioggia

George Benson a Umbria jazz 2019
di Fabio Nucci
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Martedì 16 Luglio 2019, 00:37 - Ultimo aggiornamento: 16:32

PERUGIA - Ha pregato perché il cielo reggesse e alla fine i riti di Michel Camilo sono andati a buon fine. Niente pioggia per il concerto di ieri sera all'Arena anche se ad attendere i quasi tremila impavidi del jazz c'erano un vento più che autunnale e una temperatura di 13 gradi. Un clima che il pianista dominicano ha addolcito con la sua tecnica e i suoi vietuosismi. Ma non c'è maniera nel suo stile, quanto la serenità di chi affronta la vita col sorriso. Che Camilo regala a chiunque in questo festival, dov'è accompagnato dall'inseparabile moglie-manager Barbara, lo incroci e lo saluti. 
Il giusto viatico per un altro virtuoso, George Benson, nato come chitarrista jazz e poi scopertosi anche cantante dalla vocalità perfetta per la soul dance.
Accompagnato da una band che garantisce ritmo e dinamica ai limiti del funk, Benson spazia dal repertorio dei suoi strumentali più famosi, a best seller come Love x love o Turn your love around, omaggiando un classico di Gene McDaniels come Feel like making love che porta alla ribalta vocale anche la percussionista Lilliana De Los Reyes. 
Benson ha attraversato quasi sei decadi di musica e anche se il jazz resta la sua prima passione, non rinnega certo i brani che gli hanno regalato anche in Europa un grande successo commerciale. Così, ecco le ballate 
Nothing's gonna change my love for you e In your eyes che fanno accendere i telefonini al pubblico, in stile cheek to cheek. 
C'è spazio per una parentesi dedicata al suo ultimo album, Walking to new Orleans, con cui omaggia Fats Domino e  Chuck Berry. Poi, tocca di nuovo a Lilian che regala frammenti vocali di un classico moderno come Don't know why (Norah Jones), su cui Benson si diverte a improvvisare col suo stile jazzy.
Il tempo è maturo per altri suoi pezzi soul dance che proiettano il pubblico in una sorta di ballo di gruppo (spunta anche un trenino) sollecitato dal freddo e aiutato da un repertorio che conduce quasi naturalmente a Give me the night che scatena la platea Uj, tributando l'ennesimo pieno di affetto a un mito del jazz e della black music innamorato dell'Italia e di Perugia.
L'amore più grande, The greatest love all, non a caso è il primo bis della serata che sfuma sulle note di un classico come On Broadway lasciando spazio, solo a fine concerto, alla pioggia.

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