Tutti al via il 18, estetisti il 25: l'Umbria ha pronta l'ordinanza

I parrucchieri preparano la ripartenza
di Luca Benedetti
4 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Maggio 2020, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 10:58

PERUGIA Ci sono le linee guida per le riaperture di ristoranti, bar, negozi, barbieri e stabilimenti balneari. Ma le Regioni, in vista di lunedì, non fanno salti di gioia, Umbria compresa: «Per come sono scritte sarà difficile applicarle», fanno sapere alcuni governatori. Potrebbe servire un compromesso tra i protocolli dell’Inail e dell’Istituto superiore di sanità. E oggi arrivano le pagelle sanitarie sui famosi 21 parametri che danno il disco verde sul fronte del rischio contagio. L’Umbria i numeri ce li ha sempre avuti in regola (anche ieri zero contagi) e gli uffici di palazzo Donini stanno lavorando all’ordinanza per le riaperture. C’è la bozza, la base è il parere del Comitato tecnico scientifico regionale, ma c’è da aprire il confronto con le linee guida. Il premier Conte, ieri sera, presentando il Decreto legge “Rilancio”, ha detto che anche sul fronte delle riaperture ha intenzione di utilizzare non il Dpcm, ma lo strumento del Decreto legge. Parole che sono state ascoltate con grande interesse anche dalla presidente Donatella Tesei. Fino a ieri pomeriggio a palazzo Donini si lavorava all’ordinanza che dovrà riaprire l’Umbria. Se al momento, secondo alcune indiscrezioni resta fuori lo Sport (ci si rimette alle indicazioni nazionali), ci sono tutti gli altri comporti che si muoveranno, alla fine, secondo il programma che era stato stilato quando l’Umbria, prima regione a farlo, aveva presentato il piano al governo. Quello che ha fatti dire alla presidente Tesei nell’intervista a Il Messaggero di ieri che si sarebbe aspettata un via libera per lunedì 11.
LE DATE Così il piano che diventerà ordinanza ha sul tavolo della ripartenza la data di lunedì 18 per commercio al dettaglio, bar, ristoranti, parrucchieri e barbieri. Una settimana più tardi toccherà ai centri estetici e non è escluso che la Regione ci metta dentro anche le spiagge, cioè i provvedimenti per dare respiro alla stagione turistica del lago Trasimeno visto che proprio sul turismo la giunta Tesi punta forte. Il piano riaperture, poi, resta barra a dritta sul primo giugno per le attività extralberghiere e per l’otto giugno sul fronte dei mercatini per la parte non alimentare.
I TAMPONI E I PRIVATI Intanto, a proposito di fase 2, la Regione ha dato il via alla gara per acquistare sessantamila test (40mila rapidi) che accompagneranno la vigilanza sanitaria per la fase 2. Una partita da oltre 600mila euro che verrà coperta dal Dipartimento della Protezione civile nazionale. Sul fronte sanitario, invece, è stato raggiunto ieri l’accordo contrattuale per riprendere l’attività chirurgica durante l’emergenza Covid-19, tra l’Azienda l’ospedaliera di Perugia e la Casa di Cura Villa Fiorita, la Casa di Cura Liotti, aderenti all’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata)e la Casa di cura Lami e la Casa di Cura Porta Sole dell’Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari). Nello specifico, riferisce una nota dell’ospedale, viene previsto che l’attività inizierà nei prossimi giorni e vedrà impegnati i professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Perugia nello svolgimento di prestazioni presso le Case di Cura, che accoglieranno pazienti che necessitano di interventi di chirurgia non eseguibili al momento in ospedale. «Nel corso dei colloqui avuti con i rappresentanti delle Case di Cura umbre abbiamo messo a punto una collaborazione che andrà a beneficio dei cittadini, trattandosi di interventi chirurgici non più rinviabili, oltre ad assicurare cure oncologiche e non, in favore dei residenti e dei pazienti con domicilio in Umbria», sottolinea il Commissario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Antonio Onnis.

Soddisfazione per l’accordo è stata manifestata dal presidente Aiop Umbria, Giulia De Leo che, nel ribadire come fosse opportuno rispondere tempestivamente alle esigenze e ai fabbisogni sanitari dei pazienti umbri, ha anche precisato come: «Con questo contratto, possiamo confermare con orgoglio, che il sistema sanitario regionale può concretamente contare sul contributo della sanità privata regionale, garantendo prestazioni non più rinviabili. L’intesa raggiunta - ha aggiunto il presidente regionale Aiop - è la conferma di come, operando in sinergia con la sanità pubblica, si possono offrire servizi sanitari a tutela della salute della collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA