Terni- Mostin d’oro è il nome scelto da Roberto Giulivi per il concentrato per dolci che continua a produrre ormai da anni secondo la ricetta di famiglia.
Roberto, 51 anni, ha un grande vivaio davanti al cimitero di Terni, ma sono tanti i clienti che, soprattutto nel periodo natalizio, si rivolgono a lui per il mosto cotto, di cui è l’unico produttore in Umbria. Si tratta di uno degli ingredienti principali del pampepato, ma può essere utilizzato anche per mostaccioli, maritozzi, crostate, per preparare e condire primi e secondi piatti, per accompagnare i formaggi e per guarnire gelati, insalate e piadine.
Il suo prodotto ha ottenuto di recente la registrazione con il marchio europeo. E ora l’imprenditore ternano deve fare i conti anche con la burocrazia e le norme che regolano il settore. Non è facile districarsi in questa materia, tanto che si è dovuto rivolgere all’avvocato Giuseppe Caforio per una consulenza legale. “Ho scelto il nome di mostin d’oro – racconta Roberto – in omaggio a Colle dell’Oro, dov’è nata questa tradizione. Ricordo ancora quando mio padre passava dai contadini di quella zona con il carretto per raccogliere l’uva da spremere e io lo accompagnavo sempre. Poi andavamo insieme al mercato in piazza e per le pasticcerie a vendere il mosto. La preparazione era un rito. Osservavo mio padre accendere il fuoco su cui poneva il tino di rame con il succo d’uva da scaldare. E ancora oggi la ricetta non è cambiata. L’uva macinata viene fatta bollire per quattordici ore e si lascia freddare per un giorno intero. Sto sveglio tutta la notte per seguire le fasi della lavorazione. Per me è una vera e propria passione. Poi il mosto cotto viene conservato nelle cisterne come minimo per un mese e successivamente viene travasato nelle bottiglie pronto per essere venduto. Gli unici ingredienti sono il succo d’uva e lo zucchero, senza fermentazione alcolica, conservanti o coloranti. Come si dice oggi, è un prodotto biologico a chilometro zero”.
Intanto i suoi prodotti sono in vendita, oltre che presso il suo laboratorio accanto al vivaio in strada Madonna del Monumento, nei maggiori supermercati in Umbria e addirittura in qualcuno nel Lazio. Oggi produce circa 10mila bottiglie l’anno.
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