«Con il disciplinare - spiega l'assessore, in un comunicato della Regione - si recepisce, dandone attuazione, la legge nazionale 205 del 2017 che ha definito l'enoturismo quale nuova tipologia di attività correlata a quella agricola e si stabiliscono i criteri e le procedure per lo svolgimento dell'attività enoturistica in Umbria e per le funzioni di vigilanza e controllo che spettano alla Regione».
L'attività enoturistica, secondo quanto recepito nel disciplinare, è considerata attività agricola connessa dove svolta dall'imprenditore agricolo singolo o associato. Sono considerate attività enoturistiche: le attività formative e informative, le visite guidate ai vigneti aziendali ed alle cantine, le iniziative di carattere culturale e ricreative svolte in ambito aziendale, le degustazioni di vini anche in abbinamento con alimenti freddi preparati e/o manipolati in azienda. Vengono inoltre stabilite le linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e standard minimi di qualità per lo svolgimento dell'attività enoturistica in termini di aperture settimanali, strumenti di prenotazione, cartellonistica, siti web, parcheggi, materiale informativo, ambienti dedicati e attrezzature, recipienti quali decanter e bicchieri, competenze del personale addetto: titolari, coadiuvanti, dipendenti o collaboratori esterni.
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