Orvieto, quei giovani che la pandemia ha spento: l'analisi dei carabinieri

Orvieto, quei giovani che la pandemia ha spento: l'analisi dei carabinieri
di Monica Riccio
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Venerdì 8 Aprile 2022, 19:38 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 16:21

Vecchi e nuovi raggiri, truffe porta a porta e on line, ma soprattutto un quadro dei fenomeni più frequenti e delle criticità durante e post pandemia con particolare riguardo ai più giovani. E' questo il focus dell'incontro pubblico che ieri mattina si è tenuto alla sala consiliare del comune di Orvieto alla presenza del comandante della Compagnia Carabinieri di Orvieto, capitano Giuseppe Viviano, della sindaca Roberta Tardani e della consigliera comunale Beatrice Casasole che si è attivata per rendere possibile l’iniziativa. «Veniamo da un lungo periodo di isolamento - ha detto Tardani - che ha messo a rischio principalmente i soggetti più fragili. E’ quindi necessario capire lo stato della situazione sul territorio e come difenderci».

E proprio sui giovani e sulle problematiche che la pandemia ha portato con sé o ha acuito, il capitano Viviano ha spiegato che «il quadro si costruisce da quello che viviamo ogni giorno, Orvieto offre tanto e garantisce un livello di vita alto, con un livello culturale elevato come lo è anche il senso civico. Purtroppo dati alla mano cresce il numero di ragazzi di 12-13-14 anni che hanno necessità di un supporto psicologico che va letto non come patologia ma come aiuto. La pandemia ha spento un po’ l’entusiasmo e cambiato le modalità di divertimento facendo preferire ai giovani le proposte di gioco on line, ad esempio, a giocare una partita a pallone al campetto. Sono aumentati i festini privati nelle case. E’ evidente che per i giovani uno sfogo è necessario mentre il fatto di non stare insieme o seguire lezioni scolastiche a distanza è stato deleterio. Basta dire che i bambini nati dal 2020 in poi hanno sempre visto gente con la mascherina. Orvieto però devo dire sta reagendo bene e si stanno ripristinando livelli di vita sociale pre-pandemia.

Da una prima analisi i reati dei giovani non sono aumentati ma solo fra qualche tempo sarà possibile fare una analisi più approfondita».

Tra i temi affrontati dal comandante Viviano anche il fenomeno dell’aumento le violenze domestiche durante il lockdown e tipologia di droghe utilizzate dai giovani. «La convivenza forzata di molti mesi ha portato anche all’aumento delle incomprensioni e difficoltà di relazioni, laddove la relazione non riguarda solo quella marito/moglie. Le droghe sono sempre più sofisticate e lavorate con conseguenze sempre più tendenti ad avere un effetto eccitante. Al di là delle droghe più conosciute ci sono diverse nuove sostanze devastanti per il sistema immunitario e per il sistema neurologico. In questo caso occorre affrontare la questione della facilità con la quale anche gli adolescenti se le procurano anche attraverso il dark web, molto usato dai giovanissimi».

Sul lato truffe i consigli sono sempre gli stessi: fare attenzione, specie se si vive soli: «Il fatto di non poter uscire di casa durante il lockdown ha avuto l’effetto della riduzione dei furti predatori in abitazione – riferisce Viviano - la truffa on line invece, proprio per il confinamento delle persone, è diventata più facile. Oggi, nel post lockdown, invece forse perché molte persone escono ancora poco per paura dei contagi, la truffa a domicilio è in ripresa». Tipico l'identikit del truffatore: «si presenta in maniera distinta ed è elegante nei modi, mostra una cultura di base elevata ed un comportamento che carpisce l’attenzione della vittima individuata – spiega il capitano - la quale preventivamente viene studiata dal truffatore nelle sue abitudini, nella situazione familiare al mero scopo di raggiungere l’obiettivo».

In tutti i casi chiamare il 112 può essere la soluzione: «Noi lavoriamo al servizio del cittadino – ha spiegato il comandante – per noi non esiste una telefonata più interessante di un'altra, chiamate sempre, chiamate per verificare, per segnalare, per chiedere».

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