Terni, il Tribunale per i diritti del malato: «Ospedale disorganizzato: rischi per i contagi e la sicurezza»

Terni, il Tribunale per i diritti del malato: «Ospedale disorganizzato: rischi per i contagi e la sicurezza»
di Daniele Giocondi
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Venerdì 4 Dicembre 2020, 16:55

Nei giorni scorsi come Tribunale per i diritti del malato di Terni abbiamo avuto due incontri, rispettivamente con iil commissario del Santa Maria Pasquale Chiarelli e con il commissario dell' Asl 2 Massimo De Fino. Dall’incontro con i vertici dell’Azienda ospedaliera sono emersi alcuni interventi che sono stati posti in essere progressivamente alla crescita dei numeri della seconda fiammata del covid: ne è conseguita la proliferazione di aree e porzioni di reparti riconvertiti e dedicati alla pandemia, a cominciare dall’occupazione totale della Terapia Intensiva, in pratica chiusa, come pure l’ Osservazione Breve e, così via, in molte altre parti dell’ospedale. Si sottolinea che così facendo è stata fortemente ridotta la già insufficiente potenzialità ricettiva dell’ospedale ternano, più volte denunciata che, un anno fa, era di 515 posti letto, oltre a quelli che quotidianamente si osservavano lungo i corridoi.

Distinzione tra percorsi puliti e sporchi. Inoltre, la efficace distinzione tra percorsi “puliti” e “sporchi”, necessaria per evitare contagi, è molto difficile da mantenere senza eccezione alcuna, con rischi connessi immaginabili con effetto domino tra personale ospedaliero, ricoverati ed ambiente esterno. Tra i tanti problemi se ne aggiunge un altro: in questo periodo si registra un notevole consumo di ossigeno, aumentato di circa il 400%, con i rischi conseguenti alla elevatissima pericolosità di questo gas di tipo comburente che deve essere prodotto, stoccato, trasportato ed utilizzato con delicate procedure. L’ossigeno, infatti, non è un gas che brucia ma, in caso di incendio o scoppi, potenzia in maniera devastante gli effetti, ricordo in proposito che la struttura di Terni non è dotata di certificato antincendio, il cui crono- programma ormai obsoleto, prevedeva l’anno 2025 come termine dei lavori propedeutici, necessari ai fini del rilascio del detto certificato. I cantieri operanti all’interno del plesso ospedaliero ed all’esterno, sono numerosi, ma procedono a velocità estremamente ridotta; in alcuni casi vengono sospesi i lavori con grande nocumento per gli utenti.

Problema sicurezza. Voglio richiamare l’attenzione del Tribunale sul problema della sicurezza degli ospedali in generale e più in particolare del Santa Maria, troppo spesso abbandonati a sé stessi per il ricorrente, ripetuto taglio alle spese sanitarie, registratesi negli ultimi anni, nonostante le proteste delle organizzazioni ed associazione dei malati.

Tutti i reparti sono in sofferenza, con la riduzione del numero dei ricoverati e degli operati: infatti è noto che, a causa del covid, negli ospedali si effettuano interventi chirurgici solo urgenti e non rinviabili, ma ci sono anche altri malati gravi non covid bisognosi di cure e controlli. Ciò che si teme è che tutti gli altri malati non covid siano messi in secondo piano, perché non tutti gli ammalati possono attendere o vedersi rinviare visite, accertamenti.

Liste d'attesa. Per quanto riguarda le liste di attesa, è stato riferito essere in atto una operazione di ripresa delle prenotazioni di accertamenti, analisi, visite e quant’altro, con lo scopo di recuperare il tempo trascorso, ma, a conti fatti, le energie disponibili in campo, stante la situazione attuale, non potranno ridurre i tempi di attesa, che già prima del covid erano assolutamente lunghe, nell’ambito della normalità. Se gli organi competenti avessero operato nel tempo tra la prima e la seconda ondata del covid, ad assumere personale medico, infermieristico ed ausiliario e cercato soluzioni razionali ed efficaci per concentrare in aree dedicate esclusivamente per i malati di covid, nell’ambito di varie soluzioni sarebbe stato ben inferiore il numero dei contagi e dei deceduti, con razionalizzazione dei servizi ma, in particolare, con la ininterrotta fruizione dei servizi ordinari che ne avrebbero risentito.

Coordinatore Tribunale per i diritti del malato sezione di Terni

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