Treofan Terni, licenziamento per 142 lavoratori:
«Strategia comune fuori da ogni scontro politico»

Treofan Terni, licenziamento per 142 lavoratori: «Strategia comune fuori da ogni scontro politico»
di Lorenzo Pulcioni
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Martedì 24 Novembre 2020, 17:16

E' arrivata questa mattina la lettera di licenziamento collettivo da parte della Jindal per 142 dipendenti Treofan, dei quali 95 operai e 44 impiegati nello stabilimento di Terni. Ufficialmente si parla di cessazione dell'attività di impresa conseguente alla messa in liquidazione. Tra le motivazioni spiegate dal liquidatore la crescente competitività del mercato, la congiuntura economica nel 2020 anche per colpa del Coronavirus, costi di esercizio sempre più elevati tra cui costi fissi di produzione, consumi energetici, costi di manodopera e manutenzione. Questa mattina i lavoratori della Sangemini, in sciopero a difesa di 86 posti di lavoro, hanno raggiunto il picchetto dei lavoratori Treofan per portare bottiglie d'acqua e solidarietà.

Nella seduta odierna in Seconda Commissione, che si è svolta in video conferenza da Palazzo Cesaroni, tra i rappresentanti sindacali, l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, e la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde, è emersa l'urgenza di mettere in campo ogni azione possibile, anche di carattere legale, per scongiurare la chiusura di un'azienda strategica non solo a livello regionale, ma nazionale. Modificando il mandato del Commissario liquidatore prevedendo la cessione dello stabilimento. «Treofan è una vicenda che vede una forte e costante collaborazione istituzionale tra Regione e Ministero, oltre allo stesso Comune di Terni, e rappresenta una buona pagina di politica che sta cercando una strategia comune fuori da ogni scontro politico» sono state le parole dell'assessore Fioroni.

Linea condivisa dal consigliere regionale della Lega, Daniele Nicchi: «Condivido la linea dell’assessore Fioroni rispetto alla messa in atto di una linea dura. Necessaria un’azione parallela da dividere tra la linea legale e la possibilità di cessione di Treofan, magari agli stessi lavoratori, cambiando ovviamente il mandato del liquidatore».

«Il gesto dei lavoratori della Sangemini a sostegno di quelli della Treofan lancia un messaggio chiaro - ha dichiarato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca - e cioè non un passo indietro a difesa dei posti di lavoro. Le istituzioni unite facciano la loro parte. Parliamo del presente e del futuro di centinaia di famiglie del nostro territorio. Parliamo della nostra storia e della nostra identità. Non si tratta di due vertenze separate, ma di una battaglia unica. E come tale anche le istituzioni sono chiamate a comportarsi. C'è bisogno di unità, come emerso questa mattina in commissione e confermato dalle parole della sottosegretaria Todde e dell'assessore Fioroni. I sindacati hanno chiesto unità e dal governo è arrivato un messaggio di cooperazione all'operato della Regione. Bisogna aprire una nuova pagina e va aperta nel segno lasciato questa mattina dagli stessi lavoratori».

Fabio Paparelli del Partito Democratico: «La nostra collaborazione su questa vicenda è piena e totale. Ricordo che per questa parte dell’Umbria nel febbraio 2018 è stato siglato un accordo-programma con il Mise, da Comune e Regione che si chiama ‘Area di crisi complessa’. Si tratta di risorse per la riqualificazione del comparto siderurgico e di quello chimico. Sul tavolo va messo anche questo importante strumento. Bisogna fare il possibile per riappropriarsi del marchio Treofan e metterlo sul mercato. Propongo di approfondire ulteriormente la questione con il Sottosegretario Alessandra Todde che sta seguendo la vicenda».

«Quanta meschinità nelle parole dell'opposizione - l'intervento del gruppo consiliare della Lega al Comune di Terni - si vergognino di strumentalizzare e di lucrare sulla pelle dei lavoratori e sulla salute dei cittadini, ogni occasione è utile per attaccare le istituzioni e chi le rappresenta.

Si ricordino, questi signori che cercano solo la mera polemica, che a causa dei loro predecessori di sinistra e per le macerie che ci hanno lasciato, tra le quali siamo costretti a muoverci ogni giorno con infinite difficoltà, l’attuale amministrazione deve, da un lato disperdere tempo e risorse per risanare i loro molteplici disastri e dall’altro cercare di rispondere alle esigenze dei cittadini a cui il governo nazionale non è in grado, per incapacità, di far fronte. In un momento difficile come questo, per il bene della comunità ci sarebbe bisogno di unità di intenti e di confronto, ma questa sinistra, evidentemente incapace di offrire reali e concrete soluzioni ai problemi, preferisce la becera bagarre, dimostrando ancora una volta la sua inadeguatezza ed inaffidabilità politica».

I consiglieri comunali di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti e Lucia Dominici, invocano l'intervento del governo nazionale: «A fronte delle drammatiche evoluzioni della vertenza Treofan e della esasperazione dei lavoratori che stanno vivendo un vero e proprio incubo, questa mattina abbiamo chiamato i parlamentari umbri di Forza Italia, Raffaele Nevi e Fiametta Modena, affinchè tornino a far sentire la loro voce nei confronti del governo, in particolare del ministro delle Attività produttive. Dai nostri onrevoli abbiamo avuto massima disponibilità. Solo un intervento del governo, infatti, a questo punto può sortire effetti su una proprietà che sembra sempre di più correre sulla strada della delocalizzazione, con un annullamento del sito produttivo di Terni. Si tratterebbe di una sciagura per un territorio già duramente colpito da questi fenomeni, che chiede, invece da tempo, una decisa inversione di tendenza. Il governo deve far sentire a questa multinazionale la voce del Paese, anche in un'ottica di una valutazione di eventuali misure di sostegno alla produzione. Forza Italia, pur essendo a livello nazionale partito di opposizione, continuerà ad utilizzare tutto il suo peso politico e le sue interlocuzioni per rappresentare al meglio una vertenza che sta colpendo decine di famiglie e tutta la comunità ternana».

Invito subito raccolto dall'onorevole Raffaele Nevi: «Sulla vicenda Treofan di Terni basta perdere tempo - la nota di Nevi - serve un'azione forte del governo nazionale. Questa mattina ho ricevuto la chiamata del presidente del Consiglio comunale di Terni Francesco Ferranti e del capogruppo di Forza Italia di Palazzo Spada Lucia Dominici, che mi hanno manifestato tutte le loro preoccupazioni circa le sorti di questo sito produttivo e del futuro di 150 lavoratori. Qui c'è in ballo il futuro di molte famiglie, a cui va la nostra vicinanza, e di questa storica realtà aziendale. Da parte mia ho assicurato, come già dichiarato nelle settimane precedenti, l'attenzione e il massimo impegno del gruppo di Forza Italia in parlamento per tenere alta l'attenzione su questa vicenda. Chiaramente il governo non può rimanere indifferente di fronte a questa situazione che rischia di avere ripercussioni gravissime sul tessuto economico locale. Deve prendere seriamente in mano questa vertenza e richiamare al più presto la proprietà indiana per evitare lo smantellamento del sito. A tal fine annuncio la presentazione di una interrogazione Parlamentare che presenterò al ministro per sapere come intenda scongiurare che la multinazionale indiana continui a prendere per il naso l’intero paese, i lavoratori e le loro famiglie».

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