Strage dei ragazzi, il presidente dell'Aci Ruggero Campi: «Serve una mappatura delle strade pericolose»

Il luogo dell'incidente dove è morto Alessgiio GIgli a Gubbio
di Michele Milletti
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Martedì 30 Maggio 2023, 08:46

«Lasciamo perdere il fato e il destino. Così come non possiamo impedire ai giovani di uscire. Qui è ora di prendersi ognuno le proprie responsabilità e iniziare a lavorare. Cominciamo a pensare quali sono le responsabilità morali di chi governa il territorio e non fa niente. Iniziamo a dare vita a progetti a lungo termine. Altrimenti saremo sempre qui a fare la conta dei morti».
Ruggero Campi, presidente Aci Perugia, all’indomani dei quattro giovani morti nella notte tra sabato e domenica (che diventano sei se si considera anche il fine settimana precedente) pone interrogativi e questioni.
«Serve una mappatura coordinata delle strade più a rischio per avere un flusso di informazioni adeguato e in tempo reale - dice -. Come più volte ha detto il prefetto serve un minimo di coordinamento. Strada pericolosa? Bisogna intervenire subito. Una pattuglia la notte, un dissuasore: ma serve agire e farlo in modo coordinato, ognuno con deleghe precise. Non possiamo dare la colpa al Covid che ci ha reso meno attenti e pronti sulle strade o alla voglia di uscire. Cerchiamo tutti di fare qualcosa».
«Tutto si riconduce alla imprudenza e distrazione - continua il presidente Aci -. E allora servono obiettivi più ambiziosi, obiettivi di lungo termine cui nessuno potrà dirci bravo. Ma dobbiamo iniziare. Come Aci l’obiettivo che ci siamo posti necessiterà di venti anni per vedere i risultati ma abbiamo ritenuto necessario iniziare dalle scuole elementari».
Una «scelta di fondo» la definisce il presidente Campi. «Abbiamo formato 150 ambasciatori di sicurezza stradale alla scuola elementare di Ponte Valleceppi e poi passiamo ai patentati. Quello che lascia in memoria la scuola elementare non c’è da nessuna altra parte. Ricordo sempre come abbia imparato a risparmiare perché la mia generazione alla scuola elementare riceveva in omaggio i salvadanai, e questo è rimasto impresso».
E poi ancora un miglioramento ulteriore non solo della qualità delle strade «che siano sempre più percorribili e senza buche, o le ciclabili che abbiano una manutenzione adeguata perché il loro stato in Umbria è da vergogna» ma anche un mettere l’accento sui tempi dei lavori.

Perché i cantieri sono necessari ma hanno inevitabili ripercussioni sulla circolazione stradale anche in tema di pericolosità per gli automobilisti, soprattutto in certe strade e a certi orari. «Come accade per quelli ferroviari - dice Campi - servirebbero delle penali da far oagare anche per i cantieri stradali se consegnati con ritardo. Sono pericolosissimi. Ma ripeto, per tutto ciò è necessario un grande coordinamento tra tutti i soggetti attivi. Per la ciclabile di Bevagna è servito un esposto al prefetto perché cadevano gli alberi addosso alla gente. Non è possibile».

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